A cura di Enrico Vigna *
Il generale in pensione dell’FSB (Servizio di Sicurezza Federale) Alexander Mikhailov , è un stimato e molto attento esperto di questioni militari, con una carriera ai massimi vertici dello Stato russo: ex ufficiale delle Forze speciali “Alpha” del KGB dell’URSS, poi FSB della Federazione Russa; Capo del secondo dipartimento della direzione “A” del Centro delle forze speciali dell’FSB dal 2001-2004, partecipante alle guerre afgana, prima e seconda cecena; parte di spicco nelle operazioni di rilascio di ostaggi in Sukhumi, Budenovsk e Dubrovka.
In un intervista al giornale MK sulla questione del Donbass, ha indicato quale può essere un punto di svolta della situazione sul campo. Secondo il suo parere, il Donbass ha bisogno, non solo di assistenza umanitaria ed economica, ma anche di assistenza militare.
Oltre a tutto, la Russia può farlo in modo assolutamente legale, senza violare il Diritto internazionale:
“…per il fatto è che un numero enorme di residenti nel Donbass, compresi i militari, sono diventati cittadini della Russia. Pertanto, nel quadro dell’attuale legislazione russa, possiamo formare specialisti nelle nostre istituzioni educative militari superioritra i residenti del Donbass, già come cittadini della Russia. Ciò significa che verrà preparata una risorsa di mobilitazione di uomini addestrati, da un lato per la Russia, perché, ripeto, sono cittadini del nostro paese e dall’altro per il Donbass, perché ci vivono….”.
L’esperto ha richiamato l’attenzione sul fatto
“… che la questione della formazione di personale militare e personale professionale per le varie agenzie di sicurezza, è molto più importante della semplice fornitura di armi. In questo caso potremmo iniziare a preparare per il Donbass addetti ai servizi speciali…Poiché noi stiamo vedendo come recentemente sono diventati attivi, vari gruppi di sabotaggio nell’est dell’Ucraina. E la Russia ha un grande esperienza nella formazione di tali specialisti. D’altronde, una volta abbiamo formato personale per decenni, a Cecoslovacchia, Germania, Mozambico, Cuba e altri, presso i nostri dipartimenti speciali del Ministero degli Affari interni o del KGB. Esattamente la stessa assistenza di formazione di personale al Donbass, la considero una mossa del tutto legale e del tutto giustificata…”.
Il generale ritiene che
“…il miglioramento della professionalità nelle sfere militari e speciali nel Donbass, potrebbe essere una delle mosse più rilevanti per gli equilibri di potere nell’Ucraina orientale. Dopotutto, gli istruttori americani addestrano i sabotatori ucraini e perché noi non possiamo fare altrettanto? Con la profonda differenza che non stiamo parlando di sabotatori che combatteranno sul territorio controllato da Kiev, ma di persone che difenderanno le loro case e la loro terra. Ad esempio, per impedire atti terroristici, sabotaggi e altre azioni provocatorie…
Tuttavia, gli esperti sono sicuri, come Alexander Ionov, esperto russo di questioni internazionali, vicepresidente del Comitato internazionale per la difesa dei diritti umani della Federazione Russa, il quale ha dichiarato
“che solo l’assistenza militare non potrà aiutare il Donbass.…E allora dobbiamo anche concentrarci fortemente sulle questioni economiche e produttive. Dobbiamo essere onesti: dopo il crollo dell’Unione Sovietica, nessuno ha investito attivamente nello sviluppo di quella regione e nella modernizzazione dell’industria. E oggi, dopo un sanguinoso conflitto, il Donbass ha bisogno più che mai di investimenti, innovazioni nella produzione e, cosa più importante, vi deve essere istituito un mercato di scambi. E in questo campo, noi come Russia, siamo un partner strategico fondamentale, e il presidente Vladimir Putin lo sa. Pertanto,occorre anche concentrarsi sull’aiutare e potenziare lo sviluppo industriale della regione. Questo creerà posti di lavoro, ridurrà la migrazione e, di conseguenza, il Donbass rafforzerà la sua posizione economica “, ha spiegato l’ex generale dell’FSB.
* per “Russia Notizie”/CIVG
febbraio 2021