di Harald Neuber
Nella cornice di una serie di iniziative sul caso Chevron-Texaco, l’ ambasciata dell’Ecuador a Berlino ha inaugurato nelle sue installazioni una mostra fotografica sui danni ambientali provocati in questo paese della impresa degli Stati Uniti.
L’esposizione spiega le conseguenze che ha portato con sè la politica della Texaco basata nella massimizzazione dei guadagni, ha spiegato l’ambasciata in un comunicato stampa.
La delegazione sostiene che la Texaco ha brevettato una tecnologia che diminuisce notevolmente l’impatto ambientale, e che la utilizzava prima negli USA, ma non l’ha mai usata in Ecuador con l’obiettivo di risparmiare le spese relative al costo tecnologico.
L’ambasciatore di Quito a Berlino, Jorge Jurado, ha informato sul contesto giuridico e politico dell’attuale processo alla multinazionale e sui dann che ha provocato nel suo paese.
Poi è stato proiettato il documentaria “La verità sulla Chevron nell’Amazzonia ecuadoriana”, con l’obiettivo di spiegare i fatti avvenuti nel nordest dell’Ecuador e rendere visibili le vittime umane e animali della Texano.
Jurado ha segnalato la lotta impari che sta intraprendendo il governo del presidente Correa contro la seconda impresa petrolifera degli Stati Uniti.
Il diplomático ha segnalato che il governo nazionale ecuadoriano sta rimediando la mancanza di acqua sana nelle comunità danneggiate, indipendentemente dalla posta in marcia della multa sentenziata dalla Corte Nazionale di Giustizia nel mese di ottobre.
Sono più di due milioni di ettari dell’Amazzonia che necessitano una riabilitazione profonda, ha detto l’ambasciatore.
Vari studenti tedeschi e latinoamericani, con altri rappresentanti di associazioni, si sono commossi di fronte alla distruzione della selva ecuadoriana provocata dalla Texaco. Vari partecipanti si sono uniti al nuovo Comitato di Solidarietà con l’Ecuador per il caso Chevron ed hanno offerto la loro cooperazione con il fine d’approfondire il lavoro di questo Comitato con i danneggiati dal disastro ambientale.
(Traduzione Granma Int.)
L’Avana. 21 Novembre2013