In questo docufilm di Luchino Visconti si rilevano diverse cose significative che devono imporre una riflessione.
La prima riflessione del video è della collaborazione del PWB ( (Psycological Walfare Branch)) inglese che ebbe, in reraltà, un ruolo rilevante con l’obiettivo di manipolare l’opinione pubblica attraverso ogni mezzo comunicativo e assumerà nel 1948 il nome di IRD perseguendo lo scopo di evitare, ad ogni costo, l’ascesa del PCI . Per maggiori chiarimenti si rimanda al post Dens dŏlens 33 – Quando le “spie” non servono gli interessi del tuo paese .
La seconda riflessione del girato è sul ruolo assunto dall’establishment inglese, che veniamo a conoscere solo in questi anni (grazie agli storici che hanno trovato diversa documentazione), dei finanziamenti a personaggi come Mussolini (“sin dal 1917, mentre era dirigente del giornale interventista “Popolo d’Italia”, lavorava per il servizio segreto di sua maestà britannica l’ MI5, percependo, alla settimana, la bellezza di 100 sterline (equivalenti, oggigiorno, a circa 8500 euro). Tale collaborazione durò, almeno, un anno…“), o di reazionari, come il noto monarchico-liberale Edgardo Sogno Rata del Vallino, sempre in funzione anticomunista ed, anche, con mezzi golpisti…
Guerre che non devono più ripetersi, che hanno causato le morti di tante ignare persone e volute da forze sempre celate sotto mentite spoglie che hanno cinicamente lucrato …
In occasione del 25 aprile, ecco un famoso film documentario prodotto dall’ANPI nel 1945. Fra i registi, il nome di Luchino Visconti
25 aprile 2017: quale migliore occasione per rivederlo? Giorni di gloria è un film documentario prodotto nel 1945 e diretto da Luchino Visconti, Mario Serandrei, Giuseppe De Santis e Marcello Pagliero. Nel film si illustrano gli avvenimenti che portarono alla liberazione di Roma; tra questi, la strage delle Fosse Ardeatine, il Processo a Koch e a Caruso. Il film fu prodotto da Fulvio Ricci per la Titanus e dall´Associazione Nazionale Partigiani d´Italia (ANPI).
Così ne parla il critico Morando Morandini ne “Il dizionario dei film”: “Film di montaggio coordinato da G. De Santis e montato da M. Serandrei (che ne fu anche l’ideatore) sulla Resistenza, dalle tragiche giornate del settembre 1943 fino all’aprile 1945. Prodotto da Fulvio Ricciper la Titanus e dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI). Commento non privo di enfasi retorica di Umberto Calosso e Umberto Barbaro. L’impostazione di fondo è quella di una sintesi patriottica e interclassista. La parte più debole è quella sulla guerra partigiana soprattutto per la (logica) scarsità del materiale di documentazione, in parte ricostruito. Il film conta per le immagini (girate da M. Pagliero) sull’apertura delle Fosse Ardeatine con i cadaveri dei 335 italiani uccisi per rappresaglia il 24 marzo 1944 e per le sequenze (girate da Luchino Visconti) del processo al capo della polizia Pietro Caruso e a Carretta, direttore del carcere di Regina Coeli con le prime fasi del suo linciaggio. Fu proiettato in pubblico per la prima volta il 18 ottobre 1945 a Roma”.
Il restauro del film è stato effettuato nel 1996 dal Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca nazionale con la collaborazione dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e democratico.
24 aprile 2017