Foto: Roberto Fiore
Segnaliamo, benché non ne condividiamo l’impostazione editoriale, quest’atto intimidatorio alla testata giornalistica online “Iacchitè “da parte dell’appartenente a Forza Nuova, Roberto Fiore, considerandolo il preludio di un periodo storico dittatoriale dell’Italia che non sembra passare mai. Anzi…
Fiore, con quest’atto, vuol dimostrare, anche, le tante coperture (istituzionali?) che la sua organizzazione (Forza Nuova) tiene salde nelle sue mani. Infatti, un uomo, con un passato così poco cristallino, non potrebbe brandire disinvoltamente la clava della minaccia e rimanere indisturbato (nonostante il suo curriculum), mentre, invece, scorazza per le città italiane con l’intento di costruire un clima da “strategia della tensione” e da fazioni contrapposte tanto congeniale al capitale (in questo caso, british) di cui lui si sente fiero paladino.
Facciamo i nostri auguri alla testata e, prima che sia troppo tardi, chiediamo alle autorità se non sia il caso di provvedere a far rispettare la nostra Costituzione antifascista ripetto ad alcune organizzazioni dichiaratamente non in linea con le nostre leggi.
Rammentiamo, a tutti, che Giacomo Matteotti, prima di essere ucciso dai reazionari, era stato in Inghilterra dove era riuscito a trovare dei documenti che testimoniavano che alcuni dirigenti del fascismo erano sul libro paga dell’imperialismo britannico…
MOWA
Roberto Fiore minaccia Iacchite’: “O fate come dico o la vedo male per voi”
Abbiamo ricevuto un comunicato di minacce da parte del fascista Roberto Fiore.
Questa la nostra risposta.
Punto primo, non siamo un blog, ma una testata giornalista regolarmente registrata in tribunale, con tanto di direttore responsabile, vedi gerenza.
Due: Iacchite’ da sempre, viste anche le nostre storie personali, è abituata a lottare contro “giganti”. Siamo stati chiusi dalla procura, hackerati, minacciati, indagati, arrestati, denunciati, querelati, e chi più ne ha più ne metta, u sa cumu ti vidimu attia, Fiore, che in sostanza non sei nessuno.
Un uomo piccolo piccolo, come la caccola (o “er caccola”) di un bambino. Una pallina che una volta estratta dal naso la arrotoli e l’attacchi sotto la sedia, schiacciandola per meglio farla aderire. Dopidichè ci si scorda di lei.
Caro Fiore, Iacchite’ riceve mediamente 3 denunce al giorno. Non contiamo le telefonate e lettere anonime di minacce. Quella che tu annunci nei nostri confronti si aggiunge a quelle di uominicchi codardi cumu attia, che io, in genere, questi inutili fogli di carta, li uso come ripiani per farmi gli spinelli, e all’occorrenza anche come carta igienica. Le tue minacce, a noi, ci fanno un baffo.
Senza offesa ppi nessunu, siamo stati minacciati da personaggi di spessore criminale che, nonostante tutte le schifezze che hai fatto, a loro confronto resti un pivellino. Eppure il tuo “curriculum” dice che dovremmo avere paura di te.
Chi è Roberto Fiore?
“Roberto Fiore è nato il 15 aprile 1959 a Roma. Fin da giovane milita in gruppi di matrice nera. Nel 1977 diventa leader del gruppo di estrema destra Lotta Studentesca e in seguito di Terza Posizione (associazione poi dissolta perché accusata di essere di impronta neofascista). Nella sentenza N. 2001/0034 a carico del terrorista Luigi Ciavardini si trova scritto “Terza Posizione intendeva costituire formazioni eversive gerarchicamente organizzate in grado di compiere, nell’ambito di un progetto politico unitario e sotto un’unica direzione, attentati terroristici su obiettivi mirati in tutto il territorio nazionale.”
Un testimone, Leonardo Giovagnini, riferì che Fiore nel 1980 gli disse che “il movimento era diventato molto forte e che in sostanza perseguiva finalità eversive nel senso che il movimento, attraverso azioni militari destabilizzanti, si riprometteva di creare i presupposti per una rivoluzione di popolo. Mi disse anche che il movimento era armato e che aveva mezzi sufficienti per riuscire nell’intento. Nella circostanza mi fece anche presente che tutti i militanti erano armati e pronti a compiere azioni terroristiche.”
Negli anni l’uomo viene sospettato di aver progettato e/o eseguito numerosi attentati soprattutto contro obiettivi definiti “comunisti”.
Il 2 agosto 1980 alle ore 10.25 nella sala d’aspetto di II° classe della stazione ferroviaria di Bologna esplode una bomba, 85 morti e oltre 200 feriti. Il più doloroso atto terroristico dal dopoguerra. Il 22 agosto 1980 la digos di Roma trasmette alla Procura della Repubblica di Bologna un rapporto di denuncia a carico di Fiore per “concorso ispirativo nel delitto di strage, banda armata, associazione sovversiva ed altro”. Il 26 agosto 1980 la Procura della Repubblica di Bologna emette, con protocollo 77/80, un ordine di cattura per Roberto Fiore assieme ad alcuni altri membri del NAR, i Nuclei Armati Rivoluzionari, un gruppo terrorista di estrema destra che in quattro anni si è reso responsabile di ben 33 omicidi..
Fiore fugge quindi a Londra dove conosce Nicholas John Griffin, un politico di estrema destra esponente del Fronte Nazionale inglese. Con lui fonda il partito Terza Posizione Internazionale.
Il 20 maggio 1981 la Procura della Repubblica richiede l’emissione di comunicazione giudiziaria con l’accusa di strage e delitti connessi, nei confronti di Roberto Fiore. La procura scrive “gli indizi risultano dalla complessa attività criminosa del FIORE, e dagli elementi emergenti dal proc. Quex circa la presenza del FIORE in Bologna nel marzo 1980, unitamente all’ADINOLFI, per organizzare attentati.”
Il 29 luglio 1981 viene emesso un altro ordine di cattura a carico di Fiore per trasporto illegale di armi ed esplosivo, procedimento che viene accorpato a quello per strage.
Il 12 settembre 1982 Fiore viene arrestato da Scotland Yard a Londra a seguito di un mandato di cattura internazionale per associazione sovversiva emesso dalla magistratura italiana. Viene chiesta l’estradizione che però viene rifiutata dalle autorità britannica poiché ritenuta una richiesta di natura politica e quindi inaccetabile.
Fiore è libero e comincia la sua latitanza inglese. La rivista Searchlight e il giornale Sunday Express sostengono che la sua latitanza venne protetta dai servizi segreti, così come risulterebbe anche da un informativa del MI5, l’agenzia per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito. Nel 1985 Roberto Fiore viene condannato dalla magistratura italiana per banda armata (in associazione con i NAR) e associazione sovversiva.
A Londra nel 1986, grazie all’amicizia con Nicholas Griffin, Fiore fonda con il terrorista Massimo Morsello la “Meeting Point”, diventata poi Easy London, un azienda che fornisce impiego e alloggio a giovani studenti e lavoratori intenzionati a vivere a Londra. L’azienda presto arriva a fruttare oltre 15 milioni di euro. Questa organizzazione nell’estate 2005 è stata indagata per aver maltrattato, violentato e incatenato dei ragazzi italiani in un suo campus. Nel 2007 nasce CL English Language, un collegio per gli studenti stranieri.
Fiore è anche proprietario di circa 1300 appartamenti, di una catena di ristoranti, di negozi alimentari di prodotti italiani, di una casa discografica e di alcune scuole di lingua.
In una relazione pubblicata nel dicembre 1991 dalla Commissione d’inchiesta del Parlamento Europeo sul razzismo e la xenofobia Roberto Fiore viene indicato quale agente dell’MI6, una branca dell’Intelligence Service britannico.
Nel 1997, sempre in compagnia del terrorista Morsello e grazie all’enorme fortuna accumulata, fonda il partito politico di ultra destra Forza Nuova.
Nel 1999 i reati di cui è accusato Fiore vanno in prescrizione e l’uomo, il 21 aprile, rientra in Italia dopo 19 anni di dorata latitanza.
Nel giugno 1999 una nota del Sisde, i servizi segreti italiani, segnala un accordo tra FN e alcuni fanatici di Militia Christi per iniziative, anche violente, contro l’aborto, la presenza di commercianti ebrei e gli status simbol americani quali McDonald’s o il Blockbuster.
Nella “Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi” presieduta dal senatore Giovanni Pellegrino si ipotizza il coinvolgimento di Fiore nell’attentato al quotidiano Il Manifesto avvenuta nel dicembre 2000. L’attentato fu infatti compiuto da Andrea Insabato, braccio destro di Fiore da lui stipendiato. Dal 2002 Fiore si è buttato anche in un altro business, acquista piccole aziende e terreni in Italia, Inghilterra, Spagna e Polonia per trasformarli in comunità rurali dove si predica l’ideologia fascista e (testualmente) dove verrà insegnato ai giovani europei a smetterla di “parlare, muoversi, agire come dei negri”.
Ecco chi è Roberto Fiore. Uno sciacallo politico della peggiore specie. La redazione di Iacchite’ oltre a rigettare la sua oscena proposta: “Lascio al Direttore di questo blog però una possibilità, Indica un dibattito nella sua redazione o in un posto qualsiasi a Cosenza il 9 gennaio, inviti gente che vuol sapere la verità, faccia il giornalista serio e organizzi un dibattito in cui possa dire la mia sulle tragicomiche accuse che mi rivolge”..
Noi non siamo Paride Leporace e aggiungiamo a questa sua farneticazione una sonora pernacchia. Poi, alla minaccia: “Altrimenti vedo difficoltà nel futuro di “Iacchite”, rispondiamo come abbiamo già risposto in passato ai suoi tentativi di entrare in città, con un bel calcio in culo.
A Robè, quando vuoi e dove vuoi.
GdD
19 dicembre 2015