Gli Stati Uniti, un paese creato nel 1776, hanno passato il 93% della loro esistenza, cioè 222 anni, coinvolti in guerre e conflitti in diversi paesi del mondo.Nonostante la lunga storia di crimini di guerra e crimini contro l’umanità e violazioni dei diritti umani, Washington non indugia nell’includere gli altri nella sua lista dei terroristi, come ha fatto di recente con il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (IRGC) dell’Iran.
Perché il mondo possa giudicare chi sia il vero terrorista, ecco una breve rassegna di alcuni dei crimini commessi dalla Casa Bianca dall’inizio del XX secolo.
1901: Le forze di occupazione degli Stati Uniti impongono di inserire nella Costituzione della nuova Repubblica di Cuba l’infame Emendamento Platt, attraverso il quale Washington ha il diritto di intervenire negli affari cubani ogni volta che lo ritenga opportuno.
1903: gli USA incoraggiano la creazione di Panama, che allora faceva parte della Colombia, e acquisisce diritti sul Canale di Panama.
1904: intervengono in Marocco e nella penisola coreana.
1907: accettano un accordo per controllare le dogane dominicane e quindi addebitare ciò che quel paese doveva ai creditori statunitensi.
1907: partecipano al conflitto scatenato tra il Nicaragua e l’Honduras.
1908: sostengono i golpisti in Nicaragua.
1911: Supporto ai golpisti in Honduras.
1912: Invadono il Nicaragua.
1912: ingerenze nelle decisioni dei vari governi di Cuba, manipolano la realtà con il pretesto di tutelare gli interessi economici degli Stati Uniti sull’isola.
1915: occupano Haiti.
1916: occupano la Repubblica Dominicana e vi permangono fino al 1924.
1917: entrano nella prima guerra mondiale.
1918: prendono parte all’intervento alleato nella guerra civile russa.
1918: a Panama, i Marines occupano la provincia di Chiriqui.
1919: intervengono negli affari interni della Costa Rica.
1924: invadono l’Honduras per “mediare” in uno scontro civile.
1925: occupano la città di Panama.
1945: bombardano le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, quando la seconda guerra mondiale stava per finire.
1948: sostengono la creazione del regime israeliano.
1954: la Central Intelligence Agency (CIA, per il suo acronimo in inglese) degli Stati Uniti orchestra il rovesciamento del governo democraticamente eletto di Jacobo Árbenz in Guatemala.
1961: le forze mercenarie reclutate, organizzate, finanziate e dirette dagli Stati Uniti invadono Cuba.
1965: inviano migliaia di soldati in Repubblica Dominicana per sopprimere un movimento che cercava di ripristinare al potere il presidente progressista e democraticamente eletto in precedenza deposto Juan Bosch.
1966: invia armi, consulenti e berretti verdi al Guatemala, per attuare la cosiddetta campagna di controinsurrezione.
1971: Il Washington Post conferma che la CIA aveva tentato di assassinare il capo della rivoluzione cubana, Fidel Castro, in diverse occasioni.
Anni dopo, come confermano i documenti segreti declassificati della CIA, si è scoperto che i tentativi sono stati decine e centinaia i progetti.1980: organizzano un intervento militare nel deserto di Tabas (centro dell’Iran).
1981: inizia la guerra dei “contra” per eliminare il governo sandinista in Nicaragua.
1986: lanciano un attacco aereo contro la Libia.
1988: abbattono un aereo passeggeri iraniano (un Airbus A-300) nel Golfo Persico uccidendo 290 civili.
1989: invadono Panama per arrestare chi fu il suo protetto, Manuel Noriega. L’operazione ha lasciato non meno di 3.000 vittime civili.
1990: intervengono massicciamente nel processo elettorale del Nicaragua attraverso azioni segrete e pubbliche. Washington ha apertamente consolidato la coalizione di opposizione, sebbene tali pratiche siano illegali secondo la legge statunitense.
1991: attaccano l’Iraq in quella che viene chiamata la Guerra del Golfo (Persico).
1998: Guidati da informazioni incomplete o errate, attacchi del Sudan.
1999: gli USA, a capo dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), bombardano la Jugoslavia e causano la sua disintegrazione.
2001: invadono l’Afghanistan.
2003: invadono l’Iraq.
2011: attaccano la Libia.
2011: sostengono i terroristi e i gruppi armati per cercare di rovesciare il governo del presidente siriano Bashar al-Assad.
2011: sostengono apertamente il regime di Al Khalifa nella repressione dell’opposizione in Bahrain.
2015: danno il via libera all’aggressione saudita contro lo Yemen.
2019: sostengono il golpe di Juan Guaidó, capo dell’Assemblea Nazionale (AN) – dove l’opposizione è maggioranza e in stato di oltraggio dal 2016, che si autoproclama presidente ad interim del Venezuela.
Interventi, guerre e attacchi dagli Stati Uniti a molti altri paesi, in maggioranza latini, asiatici e africani hanno causato tanti danni e conseguenze negative che ancora oggi colpiscono la popolazione civile.
Recenti interventi militari in Iraq, Siria, Libia e in Afghanistan con il pretesto di liberare i popoli di questi paesi e di ripristinare la democrazia hanno solo peggiorato la situazione e spianato la strada per la nascita di gruppi terroristici come l’ISIS (Daesh in arabo).
(Traduzione de l’AntiDiplomatico)
2 Comments
Ci scrive, il 20 aprile 2019 alle ore 20:50, Marco V.:
Buone serata,
peraltro la lista è veramente incompleta ed è assai arduo compilarne una veramente esaustiva e comprensiva di tutti gli interventi statunitensi e non solo quelli evidentemente bellici. Pensiamo ai casi di colpi di stato, insurrezioni pilotate, omicidi, sequestri, ecc… Mi limito a menzionarne alcuni.
– Fine 800: interventi militari nelle colonie spagnole (Cuba e Filippine).
– 1900: partecipazione all’azione militare congiunta per stroncare la rivolta dei Boxer in Cina.
– Guerra di Corea (1950 – 1953) ove si rischia l’escalation nucleare.
– 1953: rovesciamento del Primo ministro iraniano Mossadeq, reo di aver voluto nazionalizzare le risorse petrolifere del paese. L’operazione Ajax viene orchestrata congiuntamente dall’intelligence USA e da quella britannica.
– 1960 – 1975: escalation militare in Vietnam che conduce all’intervento diretto dell’esercito statunitense contro i guerriglieri vietcong del Vietnam del Nord. E’ probabilmente la pagine più buia della storia dell’Impero americano, perché per stroncare la guerriglia non viene lesinato alcun mezzo esclusa la bomba atomica. Alla fine verrà riportata una sonora sconfitta mentre sui campi di battaglia si conterà un milione circa di vietnamiti. Peraltro gli americani intervengono clandestinamente in Vietnam già dai tempi del conflitto con la Francia colonialista.
– Estensione del conflitto vietnamita in Indocina nei primi anni Settanta, in Laos e soprattutto in Cambogia con massicci e costanti bombardamenti sulla popolazione civile.
– Anni Sessanta fino a metà anni Novanta: USA, Gran Bretagna e Australia sostengono il sanguinario dittatore indonesiano Suharto in funziona anticinese. Suharto è da annoverare fra i peggiori genocidi del ventesimo secolo contando le sue vittime fra il colpo di stato (1965) e la guerra a Timor Est (1975 – 1990).
– Intervento durante gli scontri armati che porteranno al potere il militare pacificatore e corrotto Mobutu in Congo (Zaire). Nel corso di questo conflitto civile viene assassinato il leader marxista Lumumba, azione a cui partecipano uomini della CIA.
– Ripetute azioni speciali e clandestine orchestrate per rovesciare il Presidente socialista del Cile Salvador Allende fino al colpo di stato militare e fascista del generale traditore Augusto Pinochet. In America Latina l’episodio non è isolato se si pensa al Brasile (1964), all’Uruguay (1973) e soprattutto all’Argentina (1976). In ogni caso una manina americana più nascosta si intravede anche in questi casi. In tutti questi paesi viene attuata una strategia di annientamento delle opposizioni – e in primis quelle collocate a sinistra dello spettro politico – anche tramite infami tecniche di tortura e di guerra psicologica.
– Colpo di stato militare in Grecia (1967). Un altro golpe di sapore fascista capeggiato da un militare – il colonnello Papadopulos – definito uomo della CIA.
– 1976 – metà anni Novanta: in Angola contro il Fronte Popolare di Liberazione Nazionale viene scatenato il movimento di guerriglia di Jonas Savimbi, alleato del Sudafrica dell’apartheid razzista e dello Zaire del citato Mobutu. Savimbi è stato riconosciuto come criminale di guerra.
– 1975 – 1979: clandestinamente gli USA continuano la guerra contro il Vietnam comunista e filosovietico appoggiando i cambogiani “filocinesi” e tutte le fazioni dell’etnia Khmer compresi i famigerati Khmer rossi guidati da Pol Pot su cui stendiamo un velo di silenzio.
– 1979 – 1988: appoggio massiccio della guerriglia dei mujaheddin in Afghanistan contro l’Armata Rossa e il governo filosovietico. E’ stato tardivamente riconosciuto che dal movimento mujaheddin scaturì l’islamismo fanatico di formazioni come Al Qaeda. Inoltre sembra che nel corso degli anni Novanta anche gli USA – con Arabia Saudita e Pakistan – sostennero il movimento degli studenti coranici – i Talebani – ancora più fanatici e oscurantisti. Secondo le amministrazioni americane, tutti i movimenti di guerriglia da loro appoggiati (hmong in Indocina, Savimbi in Angola, i muhjaheddin in Afghanistan, i contras nicaraguensi e, per logica conclusione, anche i Khmer rossi in Cambogia) sono da definire “combattenti per la libertà”. Anche in questo caso è meglio stendere un velo di pietoso silenzio…
Ancora da scrivere è il capitolo delle “guerre non convenzionali”, “non ortodosse” e “psicologiche” (operazione GLADIO/STAY BEHIND, CHAOS, ecc…) messe a punto nei paesi alleati della NATO in Europa Occidentale.
Ma ovviamente anche in questo caso la lista è largamente incompleta…
Buona Pasqua e saluti rivoluzionari
Marco
Ci scrive, il 20 aprile 2019 alle ore 20:55, Marco V.:
Dimenticavo l’intervento “indiretto” in Bolivia (1967) nel corso del quale venne catturato e “giustiziato” Che Guevara.
Ovviamente da non dimenticare.