Questa è la terza volta che aggiungono imprese cinesi alla lista. Precedentemente l’amministrazione Trump aveva incluso 37 imprese che da allora devono contare con un’autorizzazione per comprare componenti da compagnie statunitensi.
Gli Stati Uniti hanno aggiunto, lunedì 20, alla loro lista nera economica, 11 compagnie cinesi sostenendo che sono vincolate a violazioni dei diritti umanai di minoranze musulmane, nella regione di Xinjiang, al nordovest della Cina, ha informato Reuters.
Le imprese incluse in questa lista non possono comprare componenti di compagnie statunitensi senza l’approvazione del governo nordamericano.
Il Dipartimento del Commercio assicura che le compagnie sono coinvolte nell’uso di lavoro forzato e inoltre includono varie compagnie tessili e altre due firme accusate di realizzare analisi genetiche per promuovere la repressione degli Uigur e altre minoranze musulmane.
Questo è il terzo inserimento delle imprese cinesi alla lista. Precedentemente il Dipartimento del Commercio aveva aggiunto 37 compagnie che includono 20 dipartimenti e imprese di sicurezza pubblica cinese.
Il paese nordamericano ha annunciato il 9 luglio l’imposizione di sanzioni contro un’entità del Governo della Cina e quattro funzionari di Governo in attivo o ritirati, in relazione con gravi abusi dei diritti della etnia Uigur.
Il Dipartimento del Tesoro degli USA in un comunicato ha spiegato che l’entità e i funzionari sanzionati saranno relazionati a un abuso grave contro i diritti umani delle minoranze etniche a Xinjiang, che si presume comprenderà la detenzione arbitraria di massa e l’abuso fisico severo.(RT/ GM – Granma Int.)
23 luglio 2020