Foto: © AFP 2016/ Kirill KUDRYAVTSEV
Le elezioni statunitensi si sono svolte tre settimane fa, ma i media locali continuano a parlare “dell’intervento russo” nel “processo democratico” dell’America, scrive l’editorialista del settimanale The Nation Katrina Vanden Heuvel in un articolo per il Washington Post.
Il direttore della National Security Agency (NSA) Michael Rogers, commentando i risultati delle elezioni, ha parlato di “azioni consapevoli di uno Stato per raggiungere un obiettivo specifico”, mentre la candidata dei Verdi Jill Stein ha ufficialmente chiesto alle autorità di ricontare i voti in Wisconsin, facendo riferimento alle segnalazioni di una possibile violazione nel sistema di voto da parte di hacker stranieri.
Lo staff di Hillary Clinton è sulla stessa linea, nonostante un membro del pool di avvocati della candidata dei Democratici abbia dichiarato di non essere riuscito a trovare “prove sufficienti per intentare una causa” in merito alle irregolarità delle elezioni per le azioni di forze esterne.
Tuttavia, prosegue la Vanden Heuvel, se la Russia avesse realmente interferito nelle elezioni americane, quale sarebbe stato lo scopo di questa ingerenza? Vladimir Putin stesso, tra l’altro, lega questa ricostruzione ad una manifestazione di “isteria”, mentre gli esperti di sicurezza informatica affermano che non ci sono prove evidenti della colpevolezza di Mosca.
“Dal momento che usiamo un linguaggio da marketing per le elezioni democratiche, pensiamo anche a quello che sarebbe il ritorno sugli investimenti (ROI, Return On Investment) realizzato da Putin,” — ironizza la Heuvel.
“Solo i giornalisti, e non certo Putin, hanno deciso che il tema dei cambiamenti climatici catastrofici non meritava di essere menzionato nei dibattiti elettorali e che alle opinioni preoccupanti sulla politica estera della Clinton e di Trump si dovesse prestare meno attenzione che alle lettere di Hillary o ai discorsi irriverenti del repubblicano,” — scrive la giornalista.
“Non serve nessuna azione di propaganda della Russia per capire che le elezioni statunitensi sono state vergognose. I leader di entrambi i partiti, se sono un pochino preoccupati per la situazione nel Paese, dovrebbero avviare la riforma del sistema elettorale e della legislazione. Non serve nessun hacker russo per screditare la libertà di stampa: i media americani lo fanno benissimo da soli, pubblicando articoli scadenti e superficiali,” — sottolinea Katrina Vanden Heuvel.