#NoAlGolpeEnBolivia Due documenti ufficiali del governo golpista boliviano chiariscono meglio la direzione verso cui si muovono le forze militari.
Una circolare del Comando Generale dell’Esercito ottava divisione, mostra come i vertici golpisti temano che tra i militari ci possano essere settori contrari al colpo di Stato..
In particolare si indica di tenere sotto costante controllo le azioni ed i cellulari di coloro che sono nativi della zona del Chapare, nel dipartimento di Cochabamba dove il presidente Evo Morales vince le elezioni con percentuali intorno al 80% e che in questi giorni ha dato luogo a grandi cortei di indigeni diretti verso La Paz.
Inoltre nella stessa circolare si presta attenzione, in forma più o meno velata, ai reporter o ai giornalisti stranieri che potrebbero filmare e diffondere immagini della repressione, stabilendo di catturare “qualsiasi straniero” che si dovesse trovare “vicino alle unità”.
Di seguito la traduzione del testo: “Visto l’acuirsi della situazione politica del paese, sollecito i signori comandanti di istruire il personale dei quadri (…) di identificare i cadetti, gli alunni ed i soldati originari della regione del Chapare. Gli stessi devono essere mantenuti sotto costante osservazione in tutte le attività che si sviluppano dentro ogni unità. Analogamente controllare ripetutamente i loro cellulari evitando le foto e le riprese di tutte le attività militari. Osservare ed identificare inoltre l’eventuale presenza di personale straniero che realizza attività clandestina intorno alle unità, procedendo alla sua cattura e conseguente interrogatorio”.
Nel secondo documento invece il governo golpista stanzia oltre 34 milioni di bolivianos (5 milioni di dollari) a favore di ulteriore equipaggiamento delle Forze Armate.
Sarebbe interessante sapere nel dettaglio di cosa si tratta (proiettili, lacrimogeni, fucili od altro) e quale è la potenza mondiale fornitrice degli equipaggiamenti che riceve il denaro per la vendita.