Milano – giovedì, 11 luglio 2013
Si legge, su La Repubblica del 10 luglio ultimo scorso, la seguente dichiarazione sui cittadini cinesi di Milano, concessa dal Sindaco di Milano Giuliano PISAPIA:
«E’ anche l’unica comunità gestita militarmente. Gli strumenti di controllo e di punizione sulla loro gente paiono molto efficaci. Mi stupisce che così pochi cinesi iscrivano i figli alle scuole italiane: forse è un modo di lasciare a un gruppo ristretto la possibilità del dialogo. E poi non muoiono mai, ma mi hanno assicurato che i loro vecchi preferiscono farlo tornandosene a casa ».
www.repubblica.it/cronaca/2013/07/10/news/il_bar_cinese_di_milano- 6 27 07815/?ref=HREC1-6 [1 ndr]
Quella dichiarazione è grave, proprio perché rilasciata dal Sindaco di Milano che guida una giunta di centro-sinistra, indipendentemente da ogni contesto nel quale tale dichiarazione sia stata concessa.
Le espressioni banali e risibili che sono state usate, ricalcano le peggiori vulgata sui cinesi, proprio per lo stigma discriminatorio in essa contenuto.
Il sindaco della città, che ha un alto tasso di diffusione di droga e di attività mafiosa, fa delle affermazioni impensabili, che tendono a diffondere quei pregiudizi che sono alla base di comportamenti politici delle sottoculture razziste.
Invitiamo il Sindaco Pisapia a dare impulso a politiche di concreta integrazione degli immigrati basate su lavoro, cultura, salute e conseguenti diritti civici. La smetta di delegare al Terzo Settore le strategie del Comune di Milano in materia di immigrazione.
Nota:
[1 ndr] l’indirizzo esatto dell’articolo è il seguente: http://www.repubblica.it/cronaca/2013/07/10/news/il_bar_cinese_di_milano-62707815/