Nel corso del recente incontro tra Sindacati e azienda, dal quale ci si aspettava un cambio di atteggiamento da parte di Guess abbiamo ricevuto l’ennesimo rifiuto rispetto alle proposte avanzate da parte di tutte le istituzioni e Sindacati.
Era stato richiesto un piano di rocollocamento dei lavoratori, per la stragrande maggioranza donne con famiglia, che non potranno accettare il trasferimento a Lugano;
ricordiamo – dice il sindacato – che resterà nel nostro paese Geuss Italia con una struttura molto significativa di circa 600 dipendenti distribuiti tra la sede di Firenze e negozi di proprietà.
L’azienda si rifiuta di aprire una vera fase di confronto – prosegue il sindacato – non intende presentare alcun piano che sia in grado di dare risposta all’enorme problema sociale dei licenziamenti.
L’impostazione scelta fin dall’inizio, e sempre confermata dall’azienda, oltre a impedire di trovare soluzioni nei ricollocamenti, impedisce di fatto la possibilità di attivare importanti ammortizzatori sociali, come la Cassa Integrazione Straordinaria, per i quali le istituzioni avevano dato la massima disponibilità.
Appare chiaro che questa azienda – dice Picchioni della Filctem CGIL – ha deciso di gestire questa chiusura aziendale senza tener conto dell’impatto sociale che avrebbe creato, una decisione brutale nei contenuti e nei modi che non tiene di conto del dramma dei lavoratori.
Come se tutto questo no bastasse Guess Fondation sta organizzando per il 27 maggio un evento mondiale il “Denim Day”, con iniziative anche nel nostro paese, per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza sulle donne;
pur apprezzando e condividendo in pieno lo spirito e l’obbiettivo di tale iniziativa – dicono i lavoratori e il sindacato – ci chiediamo se ad animare lo spirito filantropico dell’azienda ci sia l’interesse per il ritorno d’immagine di tale operazioni piuttosto che una vera e propria sesnibilità sociale.
E’ legittimo chiedersi – continua il sindacato – per quale motivo non ci sia altrettanta sensibilità nei confronti delle decine di donne molte madri di famiglia ancora in maternità – sottolinea Picchioni – che l’azienda ha scelto di licenziare con modalità così sbrigative.
Nel corso della recente assemblea sindacale dei lavoratori di Guess si è deciso di protestare contro questa ennesima risposta negativa alle richieste sindacali, i lavoratori – prosegue Picchioni – avranno tutto il nostro appoggio per questa protesta; abbiamo deciso di indire uno sciopero in concomitanza del Denim Day nel corso del quale metteremo in campo con iniziative pubbliche che comunicheremo nei prossimi giorni.
Infine intendiamo rivolgere un appello a Carlo Cracco, Belen Rodriguez e Beppe Fiorello che, abbiamo appreso, hanno accettato di aderire prestando la loro immagine all’iniziativa del Denim Day di Guess.
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