Lettera ai leader del G20: «Prendere iniziative audaci per evitare una depressione mondiale»
Intervenendo all’European Council on Foreign Relations, il segretario generale dell’Onu, António Guterres si è concentrato sulla crisi climatica e sulla necessità di un’azione rafforzata per il clima: «Recentemente, abbiamo visto recenti risposte incoraggianti. L’Unione Europea, il Giappone e la Repubblica di Corea si sono impegnate, insieme a oltre 110 altri Paesi, a garantire lacarbon neutrality entro il 2050. La Cina afferma che lo farà prima del 2060. Entro l’inizio del 2021, i Paesi che rappresentano oltre il 65% delle emissioni globali di anidride carbonica e oltre il 70% dell’economia mondiale avranno assunto impegni ambiziosi per la carbon neutrality. Ma siamo ancora indietro nella corsa contro il tempo. Ogni paese, città, istituto finanziario e azienda dovrebbe adottare piani per la transizione a zero emissioni nette entro il 2050. Dobbiamo vedere questi piani con largo anticipo rispetto alla COP26, in particolare i Nationally determined contributions richiesti dall’Accordo di Parigi e le strategie a lungo termine di cui abbiamo bisogno per diventare carbon neutral».
Secondo il capo dell’Onu, «I Paesi del G20, responsabili di oltre l’80% dell’inquinamento climatico, devono indicare la strada. L’UE è leader per le missioni zero nel G20. Vi esorto a continuare a farlo con impegni concreti e ambiziosi a breve termine. E’ essenziale che nel suo nuovo nationally determined contribution l’Ue si impegni a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030. Il Climate Ambition Summit che co-ospito insieme al Regno Unito e alla Francia in occasione del quinto anniversario dell’Accordo di Parigi rappresenta una chiara opportunità per l’Ue di presentare il suo piano climatico più ambizioso. Una maggiore ambizione del G20 significa anche allineare i piani economici e le misure di ripresa Covid-19 con gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Attuando pienamente il suo “Green Deal” e “Next Generation EU”, e integrando il cambiamento climatico nel suo bilancio a lungo termine, l’Ue può mostrare al mondo come spostarsi verso la carbon neutrality e la resilienza climatica, garantendo al contempo prosperità e una transizione giusta. Il pacchetto di investimenti proposto da 1,85 trilioni di euro è un’opportunità per investire nelle misure e tecnologie necessarie per raggiungere la carbon neutrality entro il 2050. Le decisioni prese ora su come stanziare i fondi determineranno la direzione del viaggio negli anni a venire. E’ essenziale che l’Ue acceleri la sua transizione verso l’energia pulita. Le proposte dell’Ue per accelerare questo cambiamento in modo da far fronte alla disuguaglianza e proteggere le persone colpite dalla transizione possono costituire un potente esempio per il resto del mondo».
Guterres ha ricordato che «L’industria del carbone sta andando in fumo perché gli investitori vedono più asset bloccati e gli elettori vedono inquinamento e danni climatici più dannosi. Non deve esserci nuovo carbone e tutto il carbone esistente nell’Ue dovrebbe essere gradualmente eliminato entro il 2030 nei paesi OCSE e entro il 2040 altrove. Inoltre, chiedo all’Ue di interrompere il finanziamento dei combustibili fossili a livello internazionale e di promuovere uno spostamento della tassazione dal reddito al carbonio».
Il segretario generale dell’Onu ha poi evidenziato che «L’Ue ha un ruolo cruciale nel garantire che i Paesi in via di sviluppo bisognosi abbiano il supporto necessario per riprendersi in modo sostenibile dal Covid-19 e per migliorare la loro ambizione climatica, attraverso l’assistenza per la mitigazione, l’adattamento e la resilienza. E’ essenziale non lasciare indietro nessuno mentre costruiamo una coalizione globale che lavora per un futuro a emissioni net zero. Conto sull’Ue e sugli altri Paesi donatori per fornire 100 miliardi di dollari ogni anno in finanziamenti per il clima ai Paesi in via di sviluppo per la mitigazione e l’adattamento, a partire da quest’anno, attraverso la mobilitazione di risorse pubbliche e private. Conto anche sul fatto che i Paesi dell’Ue utilizzino la loro influenza nelle istituzioni finanziarie multilaterali per consentire strategie di adattamento ambiziose».
Guterres ha concluso: «E’ importante che ci concentriamo sempre più sulla crisi del debito che i Paesi più vulnerabili devono affrontare. E poiché più Paesi in tutto il mondo si impegnano a raggiungere le emissioni net zero, l’Ue ha un’importante opportunità per aprire la strada all’allineamento del commercio internazionale con il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi. L’Ue è stata un leader nell’azione climatica. E’ stata leader per una legislazione e politiche pionieristiche, come l’EU carbon market. L’Ue è stata anche leader dimostrando che è possibile ridurre le emissioni raggiungendo la crescita economica. E l’Ue ha costruito solidarietà con i Paesi più vulnerabili del mondo. Plaudiamo ai risultati dell’Ue in materia di clima, ma non siamo ancora neanche lontanamente vicini al traguardo. Mentre andiamo verso il Climate Ambition Summit del 12 dicembre e la COP26 a novembre del prossimo anno, il mondo guarderà ancora una volta all’Ue per la leadership climatica. Esorto l’Ue a cogliere queste opportunità – e a rispondere a questo appello – per le persone ovunque esse siano, per la prosperità e per il pianeta che tutti condividiamo e da cui dipendiamo».
In una lettera indirizzata ai leader del G20 che si riuniranno a Riyad, in Arabia Saudita, il 21 e 22 novembre, il segretario generale dell’Onu a chiesto che prendano «iniziative audaci per evitare una depressione mondiale». Nella lettera, Guterres ricorda che «La pandemia di Covid-19 ha messo a nudo le crepe sistemiche delle nostre società, del nostro sistema economico mondiale e delle istituzioni che reggono il sistema internazionale. Le conseguenze saltano agli occhi: le ineguaglianze si accentuano, il fardello del debito pesa più forte che mai e su sempre più famiglie, delle comunità e delle economie hanno bisogno di un sostegno vitale e si rivolgono verso i leader di tutti i Paesi nel momento in cui sono più nel bisogno».
Secondo il segretario generale dell’Onu l’azione del G20, come la Debt Service Suspension Initiative, è stata determinante per mitigare le prime ricadute sociali ed economiche della pandemia, ma «Il G20 deve ora mostrare una maggiore ambizione e proporre misure più audaci per consentire ai Paesi in via di sviluppo di affrontare la crisi in modo efficace e impedire che la recessione globale si trasformi in una depressione globale».
L’Onu ha riallocato 2,9 miliardi di dollari per soddisfare i nuovi bisogni emersi con il Covid-19 e ha privilegiato gli aiuti socio-economici ai Paesi in via di sviluppo, ma Guterres ha sottolineato che ora «Ha bisogno del pieno sostegno dei suoi Stati membri, in particolare del G20 per affrontare questa crisi e ricostruire meglio»
Per quanto riguarda la pandemia, il capo dell’Onu ritiene che «I primi risultati positivi recentemente ottenuti durante i test del vaccino contro il Covid-19 dimostrano che è sempre più urgente agire per l’ equo accesso a vaccini, diagnosi e cure» e invita il G20 a «Colmare il deficit di finanziamento di 28 miliardi di dollari necessario per finanziare il dispositivo volto ad accelerare l’accesso agli strumenti per combattere il Covid-19 e il suo meccanismo COVAX, per generalizzare la distribuzione di prodotti medici essenziali e fornire assistenza sanitaria di base, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove i sistemi sanitari e l’economia sono meno attrezzati per affrontare la sfida. Dobbiamo anche resistere a qualsiasi forma di nazionalismo vaccinale».
Nella lettera al G20 Guterres fa notare che «Circa 115 milioni di persone in più sono a rischio di cadere in estrema povertà e che la fame acuta potrebbe quasi raddoppiare e colpire oltre 250 milioni di persone. Le rimesse – un’ancora di salvezza per molti – sono diminuite di oltre il 20%». In questo contesto, invita il G20 a promuovere «L’istituzione di piani di protezione sociale per tutte le persone, qualunque sia la loro età, sesso, religione, origine, stato migratorio o orientamento sessuale, in particolare per chi lavora nell’economia informale e invisibile che è il settore dei servizi alla persona. Il Gruppo dovrebbe accettare di revocare alcune restrizioni ai viaggi che ostacolano il rispetto dei diritti umani e della legge sui rifugiati. Invito inoltre il G20 ad agire immediatamente per portare il costo delle rimesse quasi a zero. Le economie del G20 devono anche garantire che sia preso in considerazione il genere quando si progettano programmi di stimolo fiscale e di assistenza sociale».
Secondo il capo delle Nazioni Unite, «Questa pandemia ha anche dimostrato che il degrado ambientale porta alle pandemie. Il G20 dovrebbe aumentare gli investimenti per biodiversità, azione climatica e ripristino dell’ecosistema, che costituiscono le fondamenta delle nostre società ed economie».
Guterres è anche preoccupato per una nuova grave crisi del debito sovrano che potrebbe incombere all’orizzonte e chiede al G20 di compiere «diversi passi importanti»: Sostenere una nuova emissione di diritti speciali di prelievo e la riallocazione dei diritti non utilizzati; Prolungare la durata della Debt Service Suspension Initiative fino alla fine del 2021 ed estenderne la copertura per includere i Paesi a reddito medio vulnerabili e bisognosi; Estendere l’ammissibilità per il quadro comune per il trattamento del debito ai Paesi vulnerabili a reddito medio e prendere in considerazione un’ulteriore riduzione del debito, comprese le cancellazioni; Mettere in atto un meccanismo globale per aumentare la trasparenza e la sostenibilità del debito.
Il capo dell’Onu ritiene che «La protezione del lavoro, soprattutto per le donne e i giovani, debba essere un elemento chiave delle misure socio-economiche messe in atto><» e invita i capi di Stato e di governo a essere leader per la protezione sociale universale e ad aderire all’iniziativa dell’Internationa labour organization (Ilo) che punta a universalizzare il lavoro dignitoso e ad aiutare i istituire rapidamente un reddito minimo provvisorio e a stanziare fondi per la creazione di posti di lavoro e programmi di riqualificazione, soprattutto per i giovani.
Per mantenere la liquidità necessaria per i Paesi in via di sviluppo, Guterres mette nuovamente in guardia dal ritirare prematuramente il sostegno fiscale e monetario alle economie: «L’assistenza ufficiale allo sviluppo deve essere aumentata per rispondere ai bisogni urgenti di tutti i Paesi vuilnerabili».
Il Segretario generale dell’Onu chiede inoltre l’armonizzazione delle misure di ripresa con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi sul clima: «Invito tutti i leader del G20 ad approfittare del Climate Ambition Summit, che sto organizzando il 12 dicembre 2020 con Francia e Regno Unito, in collaborazione con Cile e Italia, per annunciare i loro piani e le loro politiche al fine di raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.
A tal fine, secondo Guterres, i Paesi del G20 devono: «Definire un chiaro orientamento per la politica climatica trasformando gli impegni di Parigi in obiettivi legiferati a livello nazionale; Armonizzare la spesa pubblica per la ripresa post Covid con gli obiettivi climatici e gli obiettivi di sviluppo sostenibile; Integrare un quadro per garantire che ogni decisione finanziaria tenga conto del cambiamento climatico, soprattutto rendendo obbligatoria la pubblicazione di informazioni finanziarie relative al clima; Utilizzare banche di sviluppo multilaterali, regionali e nazionali per promuovere e ridurre i rischi di investire nelle economie in via di sviluppo ed emergenti, sostenendo la mobilitazione di finanziamenti e investimenti privati, e insistere affinché queste istituzioni allineino le loro finanziamento e loro operazioni agli obiettivi di Parigi; Mettere la solidarietà globale e la cooperazione multilaterale al centro della nostra azione».
20 Novembre 2020