Foto: Hillary Clinton © Keystone
Il capo della campagna elettorale della Clinton, John Podesta, invitato alle “notti da terremoto” dell’artista Marina Abramovic
NEW YORK – Dal “cerchio magico” al cerchio spiritico il passo può essere insolitamente breve e sarà dura per Hillary Clinton rintuzzare quest’altro colpo che Wikileaks ha assestato al suo entourage.
L’organizzazione di Julian Assange ha infatti rilasciato alcune email trafugate relative a John Podesta: lettere in cui il presidente della campagna elettorale di Hillary viene invitato dal fratello a casa della discussa artista Marina Abramovic per una “spirit cooking dinner”, una cena che potremmo chiamare, con indulgenza, “spiritica”. Di certo non priva di sfumature sataniste.
“Sei a New York il 9 luglio? – chiede Tony Podesta a John – Marina ti vorrebbe a cena”. L’email è datata 28 giugno 2015 e fa il paio con un’altra della stessa Abramovich, datata 25 giugno e indirizzata a Tony: “Caro, sono proprio impaziente per la Spirit Cooking Dinner a casa mia. Riesci a farmi sapere se tuo fratello parteciperà?”.
Non è certo se John Podesta fosse un abitué di queste cene o se abbia mai accettato l’invito, ma dal ricettario della Abramovic (“Spirit Cooking with Essential Aphrodisiac Recipes” per Edition Jacob Samuel, edito nel 1996) sappiamo che il menu è piuttosto indigesto: nel libro si parla di zuppe al “latte materno fresco con aggiunta di latte-sperma” e di cocktail a base di “fresca urina del mattino”. Tutto da mandar giù durante “notti da terremoto”, probabilmente, ma non è detto, sessuale.
Di fatto, un’aura di occulto e promiscuità ha sempre circondato l’Abramovic, fin dall’inizio della sua carriera fatta di “performance” artistiche estreme, con al centro atti di autolesionismo e momenti di sangue.
Di recente, l’entourage della Clinton ha già avuto momenti a dir poco imbarazzanti, tra gli altri, per via del caso Anthony Weiner, marito dell’assistente di Hillary, Huma Abedin. Nel 2011 l’uomo si è dovuto dimettere dal Congresso dopo che la pornostar Ginger Lee pubblicò foto hard inviate dal politico a una quindicenne della Carolina del Nord. Weiner, nonostante lo scandalo, non ha perso il vizio: nel 2013, a seguito di altre mattane sessuali, s’è dovuto ritirare dalla corsa per diventare sindaco di New York e nell’agosto di quest’anno è stato pizzicato di nuovo a inviare via smartphone selfie osceni, con il figlio sullo sfondo. L’Fbi ha aperto un’inchiesta contro Weiner per abusi sessuali su minori, mentre la coppia – sposata da Bill Clinton – è definitivamente scoppiata e Huma ha chiesto il divorzio.