Carissime compagne e carissimi compagni
a Pisa e provincia succedono cose veramente particolari e che danno l’esatta dimensione dell’arretramento sociale, politico e culturale a cui siamo giunti da quando non esiste più un partito come il PCI, capace di mettere la mordacchia ai capitalisti e mantenere il Paese all’interno delle regole dettate dalla Costituzione nata dalla Resistenza antifascista e basata sul lavoro.
Andiamo con ordine:
il 23 aprile scorso, l’illegale presidente del Consiglio, Matteo Renzi (PD), si è recato a Pontedera per i 70 anni della Vespa e ha visitato lo stabilimento, accompagnato dal presidente del Gruppo Piaggio, Roberto Colaninno. In quella occasione un’operaia avrebbe scritto su Facebook una frase tipo: “Questi andrebbero ammazzati tutti“. Una frase discutibile ma che non modifica lo stato di cose presenti: Renzi e Colaninno sono sempre al loro posto. Una frase che nasce dalla rabbia e dalle difficoltà in cui si trovano tutti i lavoratori oggi. L’immediata reazione dell’azienda è stata quella del licenziamento.
I Colaninno (PD) in questo modo vogliono far credere che i massocapitalisti sono in prima fila nello stroncare sul nascere ogni forma di “terrorismo”, considerando terrorismo anche una chiacchiera su Facebook.
Ma se lo possono permettere? Noi non crediamo. Proprio a causa di certe frequentazioni avute con Giancarlo Ferrero, colui che ha fornito con la moglie Luciana Bozzi affittandoglielo ma senza riscuotere una sola rata, l’appartamento di via Gradoli 96 a Roma che dal 1975 è stato utilizzato dal capo delle sedicenti Brigate Rosse, Mario Moretti, per organizzare il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro e degli uomini della scorta in via Fani il 16 marzo 1978.
Il Ferrero fa una brillante carriera negli anni successivi al 1978; come facoltoso e potente manager di informatica e telecomunicazioni, con incarichi richiedenti il Nos (“Nulla osta di sicurezza”, la speciale autorizzazione – rilasciata dalle autorità Nato, previo parere favorevole dei servizi segreti italiani – che gli permette di svolgere attività nei settori strategici per la sicurezza nazionale e atlantica). L’ingegner Giancarlo Ferrero siederà nel consiglio di amministrazione della Omnitel Pronto Italia, a fianco dell’allora presidente della Telecom Roberto Colaninno. Dal 1° gennaio 1999 è stato amministratore delegato della Bell Atlantic International Italia srl, filiale italiana della grande multinazionale americana di servizi e prodotti per le telecomunicazioni, servizi e prodotti che riguardano anche il settore degli armamenti Nato.
Con quel curriculum come mai non è stato allontanato dai Colaninno?
Inoltre i Colaninno, o sono ingenui o ci marciano in fatto di eversione: sono nello stesso partito di Matteo Renzi che ha come massimo esperto di politica internazionale e nazionale Michael Ledeen, consulente strategico per la Cia e per la Casa Bianca negli anni passati e oggi al servizio del sionismo israeliano. Ledeen è stato la mente della strategia aggressiva di Ronald Reagan nei confronti dell’URSS, è stato la mente degli squadroni della morte in Nicaragua, è stato consulente del Sismi negli anni della Strategia della tensione e durante il rapimento di Aldo Moro, è stato una delle menti della politica del terrore promossa dall’amministrazione Bush, oltre che teorico della guerra all’Iraq e della aggressione all’Iran. Un altro personaggio che di terrorismo se ne intende e di cui i Colaninno non chiedono l’allontanamento.
E che dire poi di cosa accade nelle nostre università pisane dove si fanno circolare, come accaduto alla Normale sabato 14 maggio, un cattivo maestro come Toni Negri, che imbrogliando afferma: «Sono diventato comunista in Israele nel kibbutz Nahshonim, vicino Petah Tikva».
Negri comunista? Ma se è stato allevato dall’Azione cattolica e dal Psi del craxiano De Michelis. E lo diventa in Israele? L’antigramsciano per eccellenza. Il professore della finta scuola parigina di lingue Hyperion già da tempo sospettata di essere stata un centro di coordinamento delle azioni terroristiche italiane ed europee e sponsorizzata dalla potentissima fondazione Georges Pompidou, da Afdas (Fonds d’assurance formation des activés du spectacle), da Asfored (Centre de formation hétieres de l’edition), da Agefos Pmi (Association pour la gestion du fonds d’assurance formation de salariés de petites e moyennes industries), da Fafsa (Fonds d’assurance formation du personnel salarié des cabinets d’avocats), dalla Chambre syndacale constructeurs d’automobiles, dalla Societé moderne d’entreprise, da Ceficem (Centre national d’études et de formation des industries de carriéres et materiaux de construction), da IBM EUROPA, dalla FIAT, dalla TOTAL, da EDF-GDF, da Jedipa-Sodishuil, dalla BANCA SUDAMERIS FRANCE, dalla Compagnia Italiana del Turismo. Tutte referenze del Ghota delle associazioni padronali francesi e delle multinazionali operanti in Europa, che erano inserite in un elegante depliant pubblicitario che reclamizzava gli scopi della scuola.
L’Hyperion aveva aperto una succursale a Bruxelles, a Londra e Roma nel quartiere Prati per un breve periodo dal marzo al maggio 1978. Per pura coincidenza nello stesso periodo del rapimento, 16 marzo 1978, e dell’uccisione di Aldo Moro, il 9 maggio 1978.
Certo che la vita è ben strana: le loro vicende si intersecano sempre con il caso Moro.
Lui il ripetitore delle teorie nichiliste della destra protonazista tedesca e dei nietzscheani francesi, servite al potere per ingannare le nuove generazioni falsificando la loro realtà che è interna al processo di proletarizzazione delle classi piccole e medio borghesi, per impedirgli di capire la loro esatta collocazione all’interno della società capitalista trasformandole, con un’azione da esperto di guerra psicologica, in moltitudini indistinte, impotenti e strumentalizzabili.
Infatti da quando circolano tra i professori e gli studenti universitari, ma anche nelle fabbriche, le teorie negriane nel nostro Paese sono sparite le lotte unificanti, è aumentata la disgregazione, si sono acuiti i problemi e la destra nazi-fascista non viene contrastata né sul piano storico né su quello teorico. Anche Negri ben remunerato, dalla martellante propaganda dei media massocapitalisti che ne pubblicizzano i lavori e lo hanno ricompensato anche con una pensione di Stato di 3.108 euro, per essersi seduto nel 1983 solo 9 giorni in Parlamento.
Eppure questi personaggi ben protetti e ben pagati hanno prodotto e producono, con le loro elaborazioni e pianificazioni antidemocratiche, ogni giorno migliaia di morti in tutto il mondo. E non disdegnano come si è visto di utilizzare il terrorismo per raggiungere i propri fini. L’Isis è una loro creatura.
Come avete potuto capire a Pisa e provincia, ma ormai è così nel resto d’Italia, chi “ti ammazza a parole” viene licenziata; chi organizza e trama contro la democrazia e la Costituzione – usando armi e tritolo – fa carriera.
Per far finire tutto questo occorre rilanciare la lotta per la difesa integrale della Costituzione, occorre lottare per il ripristino della democrazia in Italia che passa attraverso il voto proporzionale, occorre ricostruire il Partito Comunista di Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer e riunificare tutti i lavoratori e i sinceri democratici per una lotta che sappia riprendersi con gli interessi tutti i diritti sociali che ci hanno tolto in questi ultimi vent’anni: dai partiti di massa, al Parlamento come espressione della volontà popolare, alla struttura dello Stato democratico in Regioni, Province, Comuni e Consigli di Zona, all’istruzione e alla sanità pubbliche e gratuite, al diritto alla casa, al trasporto pubblico, alle fabbriche autogestite, alla nazionalizzazione delle banche e del suolo. Ma soprattutto con l’uscita dell’Italia dalla Nato e la chiusura della basi Usa, come Camp Darby, in Italia.
Sezione comunista Gramsci-Berlinguer di Pisa