Alberto Custodero
«Se i servizi segreti fanno i furbetti e continuano a nascondere le carte sulle stragi, Renzi li rimetta in riga. Altrimenti perde la faccia».
La “direttiva Renzi” aveva autorizzato nel 2014 la pubblicazione di tutti i documenti sulle stragi della “strategia della tensione”. Ma a due anni di distanza, le Associazioni dei familiari “Vittime delle Stragi” insorgono contro il presidente del Consiglio. E denunciano: «Il metodo tecnico di “versamento” è un muro di gomma. Sembra fatto apposta per boicottare la direttiva: la volontà di depistare continua».
«Abbiamo incontrato il sottosegretario De Vincenti che poi non ha più voluto riceverci. I ministeri raccontano favole incredibili: la Farnesina, ad esempio, dice che non ha nulla sulle stragi».
Renzi, l’iniziativa l’aveva annunciata nel suo stile: mettendoci la faccia. «Ma ora la faccia rischia di perderla – tuona il deputato dem Paolo Bolognesi, che rappresenta l’Unione di tutte le Asociazioni – perché tra quei documenti non c’è nulla. Sono carte inutili, nessun riferimento agli autori delle stragi, ai mandanti, ai complotti internazionali, ai rapporti con istituzioni, servizi segreti nostrani e stranieri».
Nessuno – neppure i familiari delle vittime – si aspettava certo di trovare tra quei documenti desecretati «la pistola fumante di questa o quella strage», per dirla con il sottosegretario all’intelligence Marco Minniti.
«Però – sottolinea Bolognesi – abbiamo diritto di leggere tutte le carte. E invece c’è qualcuno nelle varie amministrazioni che sceglie quale documento rendere pubblico e quale no. Lasciare scoprire le carte da chi finora le ha coperte, è una presa in giro».
«Ministeri e servizi segreti – aggiunge Bolognesi – non forniscono tutti i documenti, Viminale, Difesa e 007 rifiutano di consegnarci perfino i dossier personali dei morti, come quello del generale Delfino che fu indagato per Piazza della Loggia. È ora che Renzi ordini che la sua “direttiva” abbia piena attuazione».
Ieri, alla Camera, in una conferenza stampa di denuncia, c’erano tra gli altri il presidente dell’associazione Piazza della Loggia, Manlio Milani. Di “Ustica”, Daria Bonfietti. Dell’ “Italicus”, Franco Sirotti. Del “Rapido 904”, Rosaria Manzo.
Bonfietti: «Quando Renzi ha firmato la desecretazione, avevamo sperato di avere finalmente la verità. E invece è arrivata una grande delusione ». Il cahier des doléances delle Associazioni è dettagliato. «All’Archivio Centrale dello Stato dove sono finite le carte desecretate – spiega Ilaria Moroni, del Fondo Flamigni – è impossibile leggere i documenti dei servizi segreti perchè ogni pagina è su formato fotografico. E i faldoni cartacei del Viminale non sono consultabili perché nessuno li ha catalogati».
Milani: «Abbiamo chiesto alla Farnesina i documenti sulla rogatoria di Gianni Guido (uno dei killer del Circeo, ndr), arrestato in Argentina. Era stato in carcere a Porto Azzurro con Ermanno Buzzi, condannato in primo grado per Piazza della Loggia, ne aveva raccolto le confidenze. L’ambasciata italiana di Buenos Aires aveva boicottato il suo interrogatorio da parte dei magistrati italiani. Ma di questo non c’è traccia negli archivi del ministero degli Esteri, incredibile». Bolognesi: «Poiché uno dei due condannati per la strage di Bologna, Valerio Fioravanti, era stato sospettato di essere l’autore dell’omicidio di Piersanti Mattarella, allora presidente della Regione Sicilia, volevo verificare se ci fossero dei collegamenti. Ma gli 007 non mi hanno autorizzato a visionare i documenti. Perché?».
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Bolognesi: “I servizi segreti non mi hanno autorizzato a visionare i documenti sui legami tra la bomba del 2 agosto e il delitto Mattarella”
19 02 2016