Il Brasile diventa la terza nazione al mondo con il maggior numero di morti per coronavirus e tra pochi giorni sarà la seconda mentre la malattia continua a non essere presa sul serio dal presidente Bolsonaro.
Il Ministero della Salute brasiliano ha annunciato che nelle ultime 24 ore sono morti altri 1.437 cittadini per COVID-19, portando il numero totale dei deceduti nel paese a 34.021.
In questo modo, il numero di decessi dovuti al coronavirus in questa nazione latinoamericana supera quello italiano e rende il Brasile il terzo paese al mondo con il maggior numero di decessi. Stati Uniti d’America e il Regno Unito sono primi e secondi nella triste lista con 109.394 e 39.987 morti, rispettivamente.
Il gigante sudamericano è anche al secondo posto nel mondo in termini di infezioni, dopo che il numero di casi positivi è salito a 614 941, dopo aver confermato 30.925 nuove infezioni in un solo giorno.
Queste cifre allarmanti vengono raggiunte mentre il governo brasiliano, dall’estremista di destra Jair Bolsonaro, continua a trascurare la pandemia di COVID-19, difendendo la riapertura di tutte le attività commerciali nel paese, comprese senza distanziamento sociale.
La non azione e l’indifferenza di Bolsonaro rispetto ai numeri allarmanti sono ancor più al centro dell’attenzione e della polemica, dopo che ha affermato che “la morte fa parte del destino di tutti”.
Per questo motivo, diverse organizzazioni, come il gruppo Ingegneri per la Democrazia del Brasile, un gruppo di giuristi, e diversi ex ministri brasiliani, tra gli altri, hanno denunciato il presidente per genocidio e crimini contro l’umanità di fronte alla pandemia del coronavirus.
Nel primo link dal profilo twitter dell’ex presidente Lula con il video dei grafici ufficiali della crescita esponenziale dei contagiati stato per stato.
La regione amazzonica, al momento, risulta essere quella più interessata come percentuale di abitanti affetti dalla patologia.
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