La storia si ripete. Una inchiesta interessante su IL FATTO di giovedì scorso sul caso SHALABAYEVA che meritebbe di essere approfondita viene abbandonata. Perché?
Lo staff di iskrae
“Non potevano rapire mia moglie senza un accordo con Alfano”
Dopo il voto Pd-Ncd-FI che impedisce al Parlamento di individuare i responsabili dell’espulsione illegale. Il dissidente e il caso Shalabayeva: “Politici ed ex politici italiani hanno interessi in Kazakistan”
di Micaela A. G. Iaccarino e Antonio Massari
“La decisione della Commissione parlamentare è solo un’ulteriore prova della natura politica di questo scandalo. Ma confido che il sistema della giustizia italiana stabilirà esattamente come i responsabili italiani abbiano cospirato con i diplomatici kazaki per rapire mia moglie e mia figlia”. Muktar Ablyazov, dissidente kazako rifugiato in Francia, marito di Alma Shalabayeva, reagisce così quando Il Fatto gli spiega che il Parlamento ha bocciato la richiesta di una commissione d’inchiesta sul sequestro – questa è l’ipotesi d’accusa della Procura di Perugia – di sua moglie Alma, avvenuto nel maggio 2013 e la successiva espulsione.
Ablyazov, in precedenti interviste lei ha dichiarato che Alfano, da ministro dell’Interno, ha agito come strumento del potere kazako.
Non so come siano state tradotte le mie parole. Voglio essere chiaro: non ho in mano prove concrete che Alfano abbia aiutato il regime kazako, ma so come lavora e come funziona questo regime. Tutto accade ai vertici, grazie a membri di alto livello, che occupano posizioni di rilievo. L’operazione che ha portato al rapimento di mia moglie non avrebbero potuto svolgerla, senza aver preso accordi, senza sostegno delle forze dell’ordine, senza approvazione di alto livello.
Ad alto livello, come Alfano?
Sicuramente non di livello più basso. So come funzionano le cose da noi, ma non ho le prove. Ma che sia accaduto questo, non ne dubito. Guardatevi intorno, ci sono prove, foto, è tutto pubblico: Nazarbaev ha contatti ad alto livello in Europa, è amico del re di Spagna, vanno in vacanza insieme. In ogni Paese ha stretto legami forti con chi è al vertice o chi, quel vertice, lo occupava prima. In Gran Bretagna per esempio, con Tony Blair.
E in Italia?
Lo ripeto: non ho prove. Ma neanche dubbi. Non dubito che Berlusconi in qualche modo abbia partecipato, che i suoi legami siano stati usati. Non ho le prove, ma dovete pensare che conosco molto bene i ministri kazaki, il presidente Nazarbaev, so come funziona il meccanismo di presledovanie, di persecuzione. Non si muovono se non parlano con qualcuno na vysokom urovne, ad alto livello. Che ci siano stati accordi con chi occupa posizioni di rilievo, non ne dubito. Per quanto riguarda Alfano, anche se non ho le prove, non dubito che con lui vi siano stati peregovory, negoziati. […] continua
23 marzo 2017
I Palazzinari e il caso Shalabayeva Caro Fatto, vogliamo integrare i bei servizi e l’intervista al dissidente kazako Muktar Ablyazov [il Fatto, giovedì 23 marzo, pag. 11] con una piccola inchiesta sui retroscena del caso Shalabayeva e su un gruppo potentissimo di palazzinari trasversali?
Carlo D’Adamo |