Apprendiamo con dolore dai quotidiani di oggi della tragedia del “Convertiplano AW609” (mezzo aereo e mezzo elicottero) caduto nel vercellese che, solo per la bravura dei piloti, non ha causato una strage di abitanti della zona. Il nostro pensiero va alle famiglie dei due piloti che abbracciamo con tanto affetto e che, come noi, sono vittime del potere e del profitto di una manciata di manigoldi … che però dettano legge e sono arbitri di vita e di morti di comuni cittadini.
Apprendiamo dalla dichiarazione dell’Amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, ex Ad di Ferrovie, che: “Il nostro pensiero è soprattutto per le famiglie dei DUE COLLEGHI, che facevano un lavoro importante, CHE LAVORAVANO PER SVILUPPARE UN PROGETTO IMPORTANTE PER IL FUTURO DI AGUSTA WESTLAND” e “ … avendo presente l’accaduto, NON CI FERMEREMO”.
Ma cosa sta farneticando? Due persone morte si accettano ben volentieri per il futuro e i progetti di un’azienda? E’ questo il concetto che può partorire la mente del cav. Moretti!
SI, è sempre lo stesso … IL PROFITTO, IL POTERE AD OGNI COSTO, anche a discapito della vita umana … tanto cosa importa!
Non sono bastate 32 Vittime innocenti della strage ferroviaria annunciata di Viareggio del 29 giugno 2009, né i 56 operai morti sui binari nella sua gestione di Ad delle ferrovie (dal 2006 al 2014). Senza dimenticare i ferrovieri licenziati per aver denunciato il problema “sicurezza” in ferrovia ed essersi schierati al nostro fianco.
Dopo i “suoi” ferrovieri, adesso tocca ai “suoi” piloti! Perché non va Lui al posto dei suoi COLLEGHI a fare quell’“importante” lavoro? Lui che percepisce una retribuzione di 2 milioni e 300.000 euro l’anno (si parla ‘solamente’ di quella dichiarata).
Il fatto di essere imputato per la strage di Viareggio, di averla definita “uno spiacevolissimo episodio” al Senato, di rilasciare simili dichiarazioni … non è sufficiente a porre questo “Cavaliere del lavoro” a riposo fino all’ultimo dei suoi giorni?! Quanti innocenti devono ancora morire?
31 ottobre 2015
Il Presidente dell’Associazione
dei familiari delle 32 Vittime
“Il Mondo che vorrei”
Marco Piagentini