Foto: Donatella Colasanti che si salvò dai fascisti del Circeo
Due storie a confronto che sollevano l’impressionante e meschino atteggiamento del quadro politico leghista che, da una parte, usa strumentalmente le continue aggressioni sulle donne come ritorno elettorale e, dall’altra, utilizza un linguaggio da depravati per offendere cariche istituzionali femminili. Un marcato segno, questo, di un machismo che oltraggia, in particolar modo, tutte le donne che avrebbero bisogno, invece, di maggiori garanzie in una società fatta di squilibri. Garanzie a favore delle donne, però, che non potranno mai arrivare da una cultura così sempre più evidentemente reazionaria… E la Storia è lì a confermarlo.
MOWA