Nel nostro Paese, si sà, basta avere un curriculum vitae come si deve e si può diventare anche qualcuno. Qualcuno di meno banale e ordinario, chissà, addirittura, un’alta carica istituzionale… Se, poi, si hanno gli amici al posto giusto. Tanto meglio.
Ma (sempre nel nostro paese), non esiste incubo peggiore di trovare sul sentiero della collina del successo, un paio di ficcanaso (che diventano tre, quattro…) di bravi giornalisti che distruggono quel bellissimo sogno ottenuto con tanto desiderato e sudato sacrificio.
Un sacrificio – si diceva – per ottenere quel successo, tanto agognato, inseguito senza dare nell’occhio, senza mostrare ansietà ma, soprattutto, per l’innumerevole fatica a trovare gli interlocutori giusti per salire la rampa sociale; senza contare, poi, la pazienza di dover ingoiare discorsi noiosi o crasse battute per arrivare allo scopo desiderato…
Ops! Ma allora i miracoli, nel nostro Paese, esistono?!
Miracoli, miracoli, non proprio, però, ci si è andati molto vicini…
MOWA
Giuseppe Conte, ecco come si costruisce da zero un premier che deve piacere a tuttiGli account sui social, le parole chiave, le foto da far vedere (e quelle da celare), i discorsi, il piano dei Casaleggio boys: così la scelta di un illustre sconosciuto alla carica di presidente del Consiglio fornisce il materiale per una narrazione tutta da scrivere Come creare un nuovo brand da zero, renderlo popolare, farlo piacere a un pubblico molto esigente. Sembrano i compiti di un corso di marketing, e invece si tratta dell’ultima sfida della politica italiana: “costruire” dal nulla il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E farne un prodotto di successo. Fino a tre giorni fa del professore incaricato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella di formare il governo si conosceva sono il lungo curriculum accademico , diventato in poche ore il suo punto debole a causa di svariate gonfiature e imprecisioni. Ma nelle scorse ore intorno a Conte si è mosso un nutrito gruppo di professionisti della comunicazione made in Casaleggio associati, “prestati” dal Movimento 5 Stelle come si può leggere nelle cronache di questi giorni , che hanno preso questo professore un po’ “sborone” per trasformarlo ne “l’avvocato degli italiani”. Diventa quindi interessante seguire l’evoluzione del personaggio e la sua progressiva costruzione attraverso i vari media. Prima di tutto i social, il cuore di ogni strategia pentastellata. Si parte quindi da Facebook, con la pagina ufficiale con tanto di spunta blu nata mentre Conte è ancora a colloquio da Mattarella. Il timing è perfetto: tutti parlano di lui e lui “compare” su Facebook. Ma non finisce qui: la prima foto usata come profilo arriva probabilmente dalla presentazione dei ministri 5 Stelle promossa in campagna elettorale da Luigi Di Maio. Ma qui Conte ha un volto severo, forse troppo austero. Tempo un giorno, la foto cambia e compare un sorriso sul suo volto, con dietro le bandiere istituzionali che lo elevano subito a figura di rilievo. Il “professore” severo diventa l’avvocato degli italiani anche nella foto di Facebook. Ma Conte, o meglio il suo staff, si muovono subito anche su un altro social ormai sempre più importante per raggiungere i più giovani: Instagram. Sulla app delle foto arriva il profilo ufficiale. Al momento in cui scriviamo ci sono 5 foto, tutte con Conte protagonista. Il motivo è ovvio: il brand da far conoscere è lui, bisogna insistere sulla sua persona. Ma insistere in maniera elegante: niente selfie, ma scatti perfino didascalici che lo mostrano mentre telefona, mentre stringe mani, mentre fa colloqui. Insomma, lui sta lavorando è il messaggio che deve passare. Ma l’impronta 5 Stelle al profilo la si vede anche dalle foto scelte per la condivisione e da quelle evidentemente scartate. Nelle ultime ore Conte ha visto presidenti di Camera e Senato, rappresentanti di partito, governatori. Ma quali scatti appaiono e, soprattutto, quali non appaiono? C’è lui che stringe la mano al presidente della Camera 5 Stelle Roberto Fico, ma non c’è il suo incontro con la presidente del Senato Casellati. La colpa di quest’ultima è essere esponente di Forza Italia e quindi oggi non più spendibile. Niente foto, su Facebook e Instagram, degli incontri con le delegazioni dei partiti o con il governatore di Bankitalia Visco. Anzi, una foto c’è ed è nelle “storie”, gli scatti che su Instagram scompaiono dopo 24 ore. La delegazione immortalata a colloquio con Conte è chiaramente quella 5 Selle, con Luigi Di Maio, Danilo Toninelli e Giulia Grillo. Tra le foto condivise sui social quella più interessante lo ritrae però al tavolo con la delegazione dei risparmiatori truffati dalle banche. Anche qui il frame da rafforzare è quello già detto: lui sta lavorando, lui è l’avvocato degli italiani. Del popolo, non della casta. Il personaggio costruito intorno a Conte è insomma definito nel dettaglio e con perizia di particolari. E, almeno a giudicare dai primi commenti, la strategia funziona alla perfezione. I messaggi lasciati sui social del presidente del Consiglio sono in gran parte positivi: “Buon lavoro Professore. Sarai attaccato in maniera invereconda. Non farci caso, la maggioranza degli Italiani è con Te e sarà la Tua forza”, “Non sarà facile ma lei è l’uomo giusto per iniziare a percorrere la strada del cambiamento. Non molli e cerchi sempre di stare in guardia in quella tana di lupi”. Non manca qualche commento sopra le righe: “Il suo viso fa trasparire doti di intelligenza, grande determinazione, autocontrollo, acume, saggezza, spirito di finezza e conoscenza del mondo”. È nata una star. 15 Giugno 2018
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Giuseppe Conte, altro che “avvocato del popolo”: ecco chi erano i suoi clientiUna società il cui capo è finito in carcere, un gruppo energetico che sfrutta incentivi statali. E non solo: vi raccontiamo per chi ha lavorato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte 14 Giugno 2018 |