di Domenico Marino *
In una società ad alta concentrazione di merci, i bisogni coincidono innaturalmente con le merci disponibili sul mercato. Parimenti nuovi falsi bisogni vengono creati “forzosamente” attraverso la propaganda pubblicitaria – per la quale si spendono ogni anno nel mondo 400 miliardi di euro, un enormità – affinché la mega-macchina industriale sovra-produttiva possa partorire nuovi prodotti e soddisfare l’ingordigia innaturale del consumatore indotta da questo perverso sistema che si morde la coda. La vita riempita di “cose”, a mio parere, non è più facile e comoda, tutt’altro. Se ci guardassimo intorno con spirito critico scopriremmo, con piacevole sorpresa, che sono davvero poche le “cose” di cui abbiamo reale bisogno. Più spesso compriamo “cose” per colmare un vuoto interiore più che per soddisfare un vero bisogno materiale. Dovremmo ricordare più spesso che ciò che non abbiamo non si rompe e ciò che non si rompe non ci mancherà.
* sezione comunista Gramsci-Berlinguer Pisa