di Manlio Dinucci
La notizia che 5 soldati Usa sono stati uccisi da «fuoco amico» in Afghanistan è molto più significativa di quanto apparso sui media. Si è evitato infatti di dire che i cinque – non semplici soldati ma membri delle forze speciali (quelle che operano oggi nella guerra coperta in Afghanistan) – sono stati uccisi per errore da un bombardiere B-1 da loro stessi chiamato per distruggere una postazione nemica. Il B-1 Lancer, prodotto negli anni ’80 in cento esemplari, è un bombardiere stealth da attacco nucleare, capace di volare senza rifornimento per oltre 12mila km.
Con la fine della guerra fredda, 68 sono stati convertiti per trasportare anche armi non-nucleari, in particolare bombe a grappolo, bombe a guida Gps e missili cruise. Usato per bombardare l’Iraq nel 1998 e la Jugoslavia nel 1999, il B-1 è stato massicciamente impiegato in Afghanistan dal 2001 e in Iraq dal 2003. In un video su YouTube (B-1B Lancer Dropping Cluster Bombs, 8 nov. 2011), si può vedere mentre sgancia bombe a grappolo su un villaggio afghano.
Dato che i B-1B Lancer possono trasportare anche bombe e missili nucleari, il loro uso in una azione bellica reale permette di migliorarne l’efficienza anche per un eventuale impiego in un attacco nucleare.
Lo stesso avviene con i bombardieri strategici Usa B-2 Spirit: concepiti per l’attacco nucleare, sono stati usati con armi non-nucleari nelle guerre contro la Jugoslavia, l’Iraq e la Libia. Due B-2 Spirit sono giunti domenica dagli Usa nella base inglese di Fairford, unendosi a tre fortezze volanti B-52. «Lo schieramento in Europa di bombardieri strategici Usa – ha dichiarato l’ammiraglio Haney, capo del Comando strategico – rafforzerà l’interoperabilità con i nostri alleati». Compresa l’Italia, diligente custode di bombe nucleari Usa.