AL SECONDO CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA D’ITALIA
Cari compagni,
con particolare piacere siamo qui con voi al secondo Congresso del vostro Partito.
Da questa tribuna vogliamo salutare i comunisti d’Italia che non hanno abbandonato la lotta per i diritti della classe operaia e degli altri strati popolari, la lotta per il rovesciamento della barbarie capitalista per l’edificazione della società senza lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, per il socialismo-comunismo.
Cari compagni, i nostri partiti stanno conducendo questa comune lotta, sia attraverso lo sviluppo delle relazioni bilaterali sia anche dall’interno della nuova forma di collaborazione periferica dei P.C. in Europa, l’ “Iniziativa Comunista”. Il nostro obbiettivo è di rafforzare la lotta contro l’ Unione Europea imperialista e contemporaneamente, dall’interno delle lotte dei lavoratori, promuovere l’unica soluzione alternativa filo popolare, l’Europa della pace, del progresso, del socialismo.
Compagne e compagni,
L’Italia, la classe operaia italiana, gli strati popolari, i giovani e le giovani hanno bisogno di un forte Partito Comunista. Un Partito dotato di una strategia rivoluzionaria, di forti legami con la classe operaia. Hanno bisogno di un partito basato sui principi del marxismo-leninismo che sarà all’avanguardia nell’organizzazione della lotta dei lavoratori, un partito che ispirerà l’ideale della nuova società socialista.
Il socialismo non è un capriccio dei comunisti, è l’unica via d’uscita dalla crisi e dai vicoli ciechi della società capitalista; è l’unica garanzia per uno sviluppo delle forze produttive a favore degli interessi operaio-popolari. Solamente il socialismo può garantire la sovranità popolare, lo sviluppo autosufficiente, contemporaneamente alla reciproca vantaggiosa collaborazione e solidarietà fra i popoli.
Sappiamo, che sia la controrivoluzione in Unione Sovietica e negli altri paesi socialisti, sia l’eurocomunismo nei decenni passati, hanno provocato un grave danno al movimento comunista, non solo in Italia e nel resto dell’ Europa ma anche a livello internazionale. Questo ha seminato nei lavoratori la delusione, la smobilitazione, ha coltivato illusioni senza via d’uscita, del tipo che la sedicente soluzione si può trovare “dentro le mura” del capitalismo, tramite governi di ”sinistra”, “patriottici” all’ interno di una pretestuosa, migliore e più “giusta” gestione del capitalismo.
Eppure, oggi, a più di venti anni, dalla restaurazione del capitalismo negli ex paesi socialisti, durante la quale quei popoli hanno provato tanto le soluzioni di “destra” che quelle di “sinistra” di gestione del sistema, si riaffaccia la necessità di riaccensione dell’ideale socialista. Il KKE studia l’esperienza storica, non solo la sua, ma anche quella del movimento comunista internazionale e della stessa edificazione socialista che abbiamo conosciuto nel secolo scorso. Siamo giunti a conclusioni)basilari riguardanti le cause dell’arretramento del movimento comunista e della restaurazione del capitalismo nei paesi socialisti dell’ Europa orientale e centrale. Prendiamo insegnamenti tanto dall’esperienza positiva che da quella negativa, per ispirare di nuovo alla classe operaia l’ideale della sua liberazione sociale, per dare impulso alla lotta di classe, alla lotta ideologica politica di classe per la nuova società, quella socialista.
Questo nostro percorso costituisce anche la base per la trattazione di sostanziali conclusioni, riguardanti gli errori e le lacune, che attualizzano e arricchiscono la nostra concezione del socialismo, della sua attualità e necessità.
Oggi, mentre le forze dell’opportunismo tentano di ingabbiare i lavoratori sulla linea dell’ “umanizzazione” del capitalismo, ha una grande valenza storica la difesa con fermezza e tenacia delle conquiste della Rivoluzione d’Ottobre e il contributo dei paesi socialisti, nonostante la critica a manchevolezze e deviazioni.
Dobbiamo difendere il contributo dei Partiti Comunisti, del Movimento Comunista Internazionale, la necessità di rovesciamento del marcio e corrotto sistema capitalista. Un dovere che inscindibilmente deve innestare tutte le nostre lotte quotidiane per gli interessi operaio-popolari, per i problemi quotidiani dei nostri popoli.
Questo nostro dovere, il dovere dell’organizzazione della lotta dei lavoratori, della riaccensione degli ideali socialisti-comunisti nel nostro continente ma anche più ampiamente, non può essere portato avanti senza affrontare e rivelare il ruolo del cosiddetto “Partito della Sinistra Europea” che ha assunto il ruolo di “sinistro cantore” dell’Unione Europea, includendo anche la sua campagna anticomunista. Il ruolo degli opportunisti e del loro schieramento a livello europeo è doppiamente pericoloso perché semina illusioni fra i lavoratori sulla possibilità che può esistere una U.E. filo popolare e anche una corrispondente gestione del sistema capitalista in ogni paese, lasciando intatto il potere dei monopoli, la proprietà capitalista sui mezzi di produzione concentrati. Questi sono i punti di vista che sta coltivando nel nostro paese il partito di SYRIZA.
Con l’occasione, permettetemi di dire che le forze del Partito della Sinistra Europea, le quali in Italia presentano SYRIZA come un “esempio” e come forza che serve gli interessi popolari, nascondono la verità. SYRIZA è forza di incorporazione al capitalismo e non forza per il suo rovesciamento. Aspira di diventare il nuovo organismo socialdemocratico del sistema bipolare borghese in Grecia, incorporando anche il marciume dal vecchio PASOK che ha governato la Grecia per molti decenni ed è anche responsabile sia per tanti problemi che si son accumulati, sia per la situazione e la degenerazione del movimento operaio. In realtà, SYRIZA, nonostante le sue sparate in aria e l’uso di una certa fraseologia di sinistra, si trova in direzione contraria alla linea di rottura con le organizzazioni imperialiste, i monopoli e il capitalismo.
Compagne e compagni,
Il KKE, recentemente, ha reso onore ai 95 anni della sua storia, durante i quali ha condotto battaglie particolarmente dure, acquisendo legami di sangue con la classe operaia e gli altri strati popolari del nostro paese. Anche oggi si trova sulla prima linea della lotta operaio-popolare per ogni problema che riguarda l’operaio, il contadino povero, l’impiegato, il lavoratore autonomo, la gioventù e le donne dei ceti popolari.
Al nostro recente 19° Congresso, abbiamo approvato all’unanimità la Risoluzione Politica, il nuovo Programma e lo Statuto, riconfermando l’unità ideologica – politica del Partito.
Nei suoi documenti del 19° Congresso, il KKE chiarisce che oggi in Grecia, nelle condizioni del capitalismo monopolistico, esistono le condizioni oggettivo materiali per la costruzione di una società socialista – comunista. La futura rivoluzione che scoppierà in Grecia sarà socialista. Il nostro Partito valuta, come anche nel suo programma precedente, che non esistono stadi intermedi fra il capitalismo e il socialismo, come non esistono poteri intermedi . La lotta di classe, la linea della lotta di classe o condurrà al potere operaio popolare o altrimenti con un’altra linea e stadi intermedi, sarà sconfitta, sarà incorporata, darà respiro al sistema, darà longevità al capitalismo. Noi proponiamo alla classe operaia, ai ceti popolari poveri, ai lavoratori autonomi, ai contadini, alla gioventù e alle donne delle famiglie popolari la costruzione dell’ Alleanza Popolare delle forze sociali che hanno interesse a lottare in una direzione antimonopolista – anticapitalista, assumendo come parole d’ordine basilari la socializzazione dei monopoli e la cooperativa agricola produttiva, la cancellazione unilaterale del debito, la non partecipazione agli interventi militari – politici, alla guerra, la fuoruscita dall’ U.E. e dalla NATO, e tutto questo con il potere operaio.
Il KKE lotta nella direzione di preparazione del fattore soggettivo per la prospettiva della rivoluzione socialista, anche se il periodo temporale della sua manifestazione sarà determinato da condizioni oggettive, dalla situazione rivoluzionaria. Lavoriamo per la creazione di un KKE con solide basi all’interno della classe operaia, di un KKE capace di adempiere i suoi compiti a ogni improvvisa svolta della lotta di classe, un Partito, come diciamo noi, “attrezzato per ogni evenienza” . Ciò non significa assolutamente il nostro distacco dalla realtà, dalle lotte di rivendicazione attorno ai problemi acutizzati dei lavoratori, dei disoccupati, dei giovani, dei poveri pensionati, dei nuclei famigliari popolari sofferenti, che non riescono a pagare la bolletta della corrente elettrica, non hanno da mangiare, non hanno riscaldamento, non hanno i soldi per le medicine e gli esami medici e sono minacciati dalle banche con i pignoramenti. Siamo in prima linea attraverso le lotte, le mobilitazioni, con interventi al parlamento per la soddisfazione dei bisogni elementari del nostro popolo, per i soccorsi ai perseguitati.
Contemporaneamente perseguiamo la ricostruzione del movimento operaio su basi di classe e sosteniamo il PAME (Fronte Militante di Tutti i Lavoratori) e l’alleanza con altre coalizioni sociali antimonopoliste come quelle dei lavoratori autonomi, piccoli commercianti ed artigiani (PASEVE), dei contadini poveri (PASY), della gioventù studentesca (MAS), delle donne (OGE). Crediamo che la costruzione dell’Alleanza Popolare la quale avrà riferimenti sociali (e non un incollamento di “vertici” politici) è quel che ci vuole oggi. Un’ alleanza sociale che lotterà per ogni problema popolare, per i salari, le pensioni, per la salute pubblica, per l’istruzione, per la Previdenza Sociale, per il soccorso ai disoccupati ecc. e avrà un chiaro carattere antimonopolista e anticapitalista. Codesta alleanza sociale, nelle condizioni di una situazione rivoluzionaria può trasformarsi in un fronte rivoluzionario operaio – popolare; si creeranno organi di potere operaio – popolare, si porrà la questione del potere per il popolo, la classe operaia, per diventare loro stessi protagonisti degli sviluppi.
Cari compagni,
Nelle condizioni odierne, si pone come necessità imperiosa, la ricostruzione rivoluzionaria del movimento comunista internazionale, che oggi continua ad essere in una situazione di crisi ideologica, politica e organizzativa.
Partendo da questa valutazione il KKE sostiene non solo gli incontri internazionali e periferici dei PC, ma anche l’idea della presenza di un “polo comunista” nel movimento internazionale, composto da Partiti Comunisti, che rimangono fedeli al marxismo – leninismo, all’internazionalismo proletario, che difendano l’esperienza positiva del socialismo che abbiamo conosciuto, che studino gli sviluppi contemporanei e perseguano la definizione di una strategia rivoluzionaria, riconoscendo l’attualità e la necessità del socialismo.
Con questi pensieri vi auguriamo ogni successo al vostro congresso!
Viva il marxismo – leninismo e l’internazionalismo proletario!
Viva l’amicizia fra i KKE e il Partito Comunista d’Italia!