Presentata da due parlamentari di Sinistra Italiana un’interrogazione al Governo
I FATTI
Lo scorso 21 maggio Eleanna Ciampolini, Vicepresidente Provinciale dell’ANPI e Coordinatrice dei Comitati referendari per il Sì alla modifica dell’Italicum e per il No alla Riforma Costituzionale ha presentato all’Ufficio Protocollo del comune di Agliana (Pistoia) due richieste di occupazione del suolo pubblico per effettuarvi una raccolta di firme. La prima riguardava Piazza Bellucci per il sabato mattina, durante il mercato settimanale; la seconda Piazza Gramsci per le sere del mese di Giugno dalle ore 21.00 alle 23.00, durante gli eventi del Giugno Aglianese.
Dopo alcuni giorni la comandante della Polizia Municipale ha rilasciato la concessione del suolo pubblico relativamente alla sola piazza Bellucci, preannunciando che dell’altra richiesta intendeva occuparsi il Sindaco in persona.
A seguito di ripetute sollecitazioni inviate al Sindaco, dal momento che la manifestazione festosa “Giugno Aglianese” aveva avuto inizio il 3 Giugno, il 15 Giugno è pervenuta per e-mail alla Coordinatrice del Comitato una risposta di diniego da parte del Sindaco, il quale dichiarava “inopportuna la concessione di suolo pubblico per un’iniziativa politica di parte, tendenzialmente divisiva”.
Di fronte a questo divieto, l’ANPI provinciale di Pistoia, in una lettera-esposto del 22 giugno, ha richiesto l’intervento del Prefetto.
Un’interrogazione parlamentare, inoltre, è stata presentata al Governo dalla deputata Marisa Nicchi e dalla senatrice Alessia Petraglia di Sinistra Italiana le quali denunciano che “E’ stato impedito dal sindaco l’esercizio di un diritto politico di alto rilievo costituzionale”. “Vietare come ha fatto il sindaco Pd di Agliana – proseguono le parlamentari – invocando la tutela di una festa e stigmatizzare la raccolta delle firme come attività ‘divisiva’ e ‘di parte’ e’ del tutto estraneo all’ordinamento, perché introduce un limite a un diritto fondamentale a opera di una fonte amministrativa (l’ordinanza del sindaco) che in uno Stato di diritto deve essere sottoposta alla legge”.
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Pubblichiamo di seguito il testo integrale della lettera dell’ANPI Provinciale di Pistoia al Prefetto:
“Oggetto: segnalazione dell’inosservanza di un diritto costituzionale e richiesta di intervento al Prefetto di Pistoia.
Lo scrivente Aldo Bartoli, in qualità di Presidente del Comitato Provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), si rivolge all’Eccellenza Vostra, rappresentante del Governo nella Circoscrizione Territoriale di Pistoia e investita del ruolo di garante della legalità costituzionale anche nei confronti delle Autonomie Locali, con l’intento di segnalare una grave inosservanza dei principi di libertà di espressione, libertà di associazione e libertà di manifestazione previsti dalla nostra Costituzione, riscontrata nel Comune di Agliana ad opera del Sindaco, dott. Giacomo Mangoni, e per chiedere l’intervento della E.V. per accertare l’avvenuta violazione e assicurare il ripristino della legalità costituzionale nel suddetto Comune.
In data 21 maggio 2016, la sig.ra Eleanna Ciampolini, Vicepresidente Provinciale ANPI e coordinatrice del locale Comitato per il No nel Referendum per l’abrogazione di norme della Legge Elettorale 52/2015 “Italicum” (“Abrogazione premio di maggioranza Elezione Camera Deputati” e “Abrogazione capolista bloccati elezione Camera Deputati” – G.U. n. 288 11 dicembre 2015) e nel Referendum oppositivo alla legge Costituzionale C 2613-D, pubblicata in G.U. 15 Aprile 2016 (“Modifica della forma di governo, del Senato e dei rapporti Stato- Regioni. Abolizione del CNEL- G.U. n.91 19 Aprile 2016) ha presentato all’Ufficio Protocollo del comune di Agliana due richieste di occupazione del suolo pubblico per effettuarvi una raccolta di firme a sostegno dei tre succitati referendum (richieste allegate alla presente segnalazione). La prima riguardava piazza Bellucci per il sabato mattina, durante il mercato settimanale; la seconda Piazza Gramsci per le sere del mese di Giugno dalle ore 21.00 alle 23.00, durante gli eventi del Giugno Aglianese.
Dopo alcuni giorni la sig. ra Ciampolini ha ricevuto dalla Polizia Municipale un documento che attestava la concessione del suolo pubblico relativamente alla sola piazza Bellucci, con l’annuncio che dell’altra richiesta intendeva occuparsi il Sindaco in persona.
In data 8 giugno 2016, non avendo ancora ricevuto riposta, la medesima ha inviato una e-mail di sollecito, senza ottenere risposta, facendola pertanto seguire da un nuovo sollecito per PEC il 10 giugno successivo.
Mercoledì 15 Giugno le è pervenuta per e-mail una risposta di diniego da parte del Sindaco di Agliana (anche questa allegata alla presente richiesta), in cui si dichiarava “inopportuna la concessione di suolo pubblico per un’iniziativa politica di parte tendenzialmente divisiva”.
In nome e per conto dell’ANPI, che aderisce in ambito sia nazionale che locale ai Comitati per il NO, lo scrivente comunica a Lei, rappresentante del Governo e come tale dotato della funzione di garante delle norme costituzionali, che, a nostro avviso, il divieto messo in atto dal Sindaco di Agliana costituisce una chiara violazione di principi di libertà di espressione, libertà di associazione e libertà di manifestazione previsti dalla nostra Costituzione, da cui derivano in primis gli artt. 75 e 138 e successivamente la L. 25 maggio 1970 n. 352 – G.U. n.147 del 15/06/1970 (“Norme sui referendum previsti dalla Costituzione…) che disciplina il ricorso alle consultazioni referendarie abrogative previste dall’art. 75 della Costituzione.
La suddetta legge prevede che: “Il deposito presso la cancelleria della Corte di cassazione di tutti i fogli contenenti le firme e dei certificati elettorali dei sottoscrittori deve essere effettuato entro tre mesi dalla data del timbro apposto sui fogli medesimi” (art. 28)
Il “Comitato Nazionale per il NO all’Italicum” ha apposto il timbro sui fogli in data 4 aprile 2016, mentre il 16 aprile 2016 sono stati timbrati i fogli relativi al referendum oppositivo alla citata legge di revisione costituzionale: se da ciascuna di queste date decorrono i tre mesi per la raccolta e la consegna delle firme, debitamente autenticate e certificate dagli Uffici Elettorali dei Comuni, risulta di vitale importanza, nei successivi 90 giorni stabiliti dalla Legge, la disponibilità di spazi pubblici frequentati dai cittadini, per spiegare loro le ragioni della richiesta di referendum e ricevere le sottoscrizioni, quando i promotori dei referendum non possono addurre alcuna ragione giustificativa di un ritardo della consegna delle firme dovuto alla interdizione di spazi in cui effettuare la raccolta (nella fattispecie per 30 giorni), senza che vi siano stringenti ragioni legate alla incolumità pubblica.
Chi scrive ritiene superfluo ribadire:
– che il suolo pubblico, con la sua concessione, rappresenta una declinazione concreta dei principi di libertà di espressione, associazione e manifestazione previsti dalla nostra carta Costituzionale e che rientra nelle titolarità del Comune, in quanto patrimonio collettivo, il quale ha anche la responsabilità di garantire l’esercizio delle libertà costituzionali;
-che l’utilizzo di spazi pubblici per la raccolta delle firme a sostegno di uno strumento di democrazia diretta qual è il referendum non è assolutamente qualificabile come propaganda, perché attività meramente strumentale all’esercizio, da parte della cittadinanza, del diritto-dovere di partecipare alla vita civile del Paese, contribuendo alla realizzazione di un fondamentale istituto di democrazia diretta, costituzionalmente previsto e garantito, quale è appunto quello del referendum ex art. 75 e 138 della Costituzione.
Non casualmente, la concessione temporanea di una porzione di suolo pubblico è un atto amministrativo e non politico, dato che il legislatore ha voluto sottrarre alla politica l’arbitrio di decidere a chi assegnare lo spazio pubblico, definendo così il primato dell’esercizio delle libertà (di espressione, di associazione e di manifestazione) rispetto alla facoltà della maggioranza politica del momento di limitare tali libertà e con questo i diritti delle minoranze.
Alla politica spetta il compito di definire le regole secondo le quali si occupa il suolo pubblico e, all’interno di queste regole, decise dal Consiglio Comunale, chiunque chieda l’autorizzazione di una porzione di suolo pubblico ha il diritto di ottenerne la concessione, a condizione che rispetti le modalità e le regole per richiederlo. Tutto questo avviene con un atto amministrativo, non politico, e compete alla Pubblica Amministrazione vigilare sul rispetto delle regole, senza interpretarle a seconda dell’interesse di gruppo o del capriccio individuale.
Lo scrivente ha ricordato alla E.V. questi principi e norme applicative poiché la scelta del Sindaco di Agliana di opporsi alla concessione di uno spazio molto frequentato, quale quello di Piazza Gramsci, durante le manifestazioni del Giugno Aglianese, ossia per un arco temporale di 30 giorni, sostituendosi d’arbitrio al Comandante della Polizia Municipale e adducendo motivazioni tutte politiche e non certo legate a ragioni comprovate di incolumità pubblica e sicurezza, inducono lo scrivente e tutta l’Associazione che rappresenta a temere che questo Sindaco abbia, ci auguriamo temporaneamente, smarrito il senso dei principi condivisi contenuti nella Costituzione, facendo prevalere interessi di parte.
Si tratta sicuramente di un caso isolato, probabilmente dettato solo da una scarsa conoscenza della Costituzione della Repubblica Italiana e dei suoi principi fondamentali, ma per evitare che ciò lo induca nuovamente in errore nei prossimi mesi, in cui si svolgerà la propaganda dei Comitati per il No e per il SI’, in occasione del referendum di Ottobre, lo scrivente La invita ad esercitare la propria autorità per riaffermare alcuni principi basilari che debbono condizionare i comportamenti di chi ha la responsabilità di governo e per ripristinare ad Agliana la certezza dei diritti delle minoranze, che sono alla base della democrazia, di cui tutti dovremmo essere orgogliosi e attenti difensori.
Con osservanza,
Aldo Bartoli
Presidente del Comitato Provinciale A.N.P.I. di Pistoia
Pistoia, li 22 giugno 2016”