DANILO TOSARELLI – MILANO
E’ risaputo che noi abbiamo bisogno di manodopera straniera.
Il problema è comune a tutti i Paesi Europei e l’Italia non fa eccezione.
Ormai la questione immigrazione è divisiva, ma è il lavoro una delle risposte.
Quando si parla di fenomeno migratorio, chissà perchè si pensa agli sbarchi.
Certamente un problema complesso, ma ci sono risposte e risposte.
Raramente si riflette sulla necessità inderogabile di avere nuovi lavoratori.
Il nostro è un Paese in rapido invecchiamento, si fanno pochi figli e quindi…
Naturalmente non si possono gestire così i flussi migratori. Sono uno sfacelo.
L’ingresso legale in Italia per motivi di lavoro, deve passare dai decreti flussi.
E’ l’unico attuale strumento, che viene accettato anche da chi ergerebbe muri.
Ma senza una programmazione adeguata, sono maggiori i danni dei benefici.
Molti danno aria alla bocca, senza conoscere situazioni, dinamiche, inefficienze.
E qualcuno ci marcia, utilizzando la politica a danno dell’italiano credulone.
Cresce il malcontento e nascono tensioni sociali controproducenti per tutti.
Quanti di voi sanno come funzionano i decreti flussi? E cosa sono i click day?
Ogni anno vengono programmati gli ingressi in Italia per motivi di lavoro. Quote.
Lo strumento messo a disposizione per partecipare a tale richiesta è il click day.
Può esserci in più periodi dell’anno ed è il datore di lavoro a fare la sua offerta.
Rispetto alle quote fissate, le richieste degli imprenditori sono 3 volte superiori.
I click day sono sempre intasatissimi e domanda ed offerta stentano a ritrovarsi.
Anche il FORUM AMBROSETTI di quest’anno a Cernobbio, ha lanciato l’allarme.
Dati 2022 e 2023. I nullaosta rilasciati sono stati di molto inferiori ai posti disponibili.
Nel 2022 coperti solo il 78,9% dei posti disponibili. Nel 2023 coperti solo il 79,4%.
Assistiamo a continui flop nell’attuale organizzazione dei decreti flussi.
Oggi possono entrare in Italia per motivi di lavoro solo chi ottiene un contratto.
Contratto specifico identificato dal decreto flussi e non altro. Lo fa il datore di lavoro.
Questi fa richiesta con impegno all’assunzione, ma non conosce chi arriverà.
Il vincolo è rigidissimo e questo spesso ingenera incomprensioni e rifiuti vari.
L’imprenditore non può richiedere un lavoratore in altri momenti dell’anno. Proibito.
Attendere il primo click day e sperare che la sua richiesta rientri in quel decreto flussi.
Le categorie di lavoro richieste non sono flessibili e capita spesso che l’offerta svanisca.
Le regole attuali non consentono di assumere una persona già presente in Italia.
Si potrebbe trovare senza documenti, nonostante rapporti di lavoro informale già avviati.
Nel presente, non vi è alcuna possibilità di offrirle un lavoro che regolarizzi la sua posizione.
Oggi, questo decreto flussi appare un sistema tortuoso ed inefficace. E’ mal strutturato.
Non è in grado di soddisfare le richieste del mondo produttivo e naviga a vista.
Inevitabilmente continua ad alimentare situazioni irregolari, fuori norma e lavoro nero.
Molte le criticità che potrebbero trovare soluzione, ma prevale cinismo ed incompetenza.
Ho voluto conoscere nello specifico le proposte della campagna “ERO STRANIERO”.
Sostenute da molte associazioni, che lavorano da anni per favorire lavoro ed integrazione.
Il 19 dicembre 2023 un rapporto specifico sulla attuale situazione, è stato presentato in Senato.
Prima vera grande difficoltà. Reperire circostanze e dati utili nel favorire certi approfondimenti.
In questo caso, difficili i rapporti con il Ministero degli Affari Esteri e con quello degli Interni.
L’atteggiamento è reticente, perchè si preferisce nascondere le numerose criticità irrisolte?
Manca la consapevolezza, che un sano processo di integrazione passa innanzitutto dal lavoro?
Oppure, è certa politica a voler boicottare un futuro che sarà per forza multietnico e multirazziale?
Secondo previsioni, l’ultimo italiano nascerà nel 2225. L’ultimo italiano doc morirà nel 2307.
Nessuno di chi legge sarà ancora in vita, ma sarebbe da irresponsabili non scegliere da subito.
ERO STRANIERO sostiene la necessità per lavoro, di creare canali di ingresso più flessibili.
Più accessibili per il datore di lavoro, ma anche per chi vuole venire a lavorare da noi.
Occorre creare la possibilità che offerta e domanda si incontrino, nell’interesse comune del Paese.
Occorre creare i presupposti, per PROMUOVERE LA REGOLARITA’ dello straniero che è già in Italia.
Potrebbe trovarsi senza documenti, ma quale miglior garanzia di un contratto di lavoro e un reddito?
Tutto ciò deve essere realizzabile in qualsiasi periodo dell’anno e non può attendere alcun click day.
Occorre introdurre un ” PERMESSO DI SOGGIORNO PER RICERCA LAVORO”. Con precise clausole.
Il lavoratore di Paesi terzi fa richiesta di ingresso in Italia per cercare un’occupazione.
Deve offrire garanzie minime di sostentamento, in assenza delle quali non è possibile soggiornare.
La durata del permesso è di un anno, durante il quale la persona dovrà trovare un lavoro regolare.
Trascorso l’anno e in assenza di risultato, la persona rientrerà volontariamente nel Paese d’origine.
L’Europa ed anche l’Italia hanno di fronte una scommessa non rinviabile, che ci parla di futuro.
Purtroppo l’attuale politica nostrana ci parla solo di presente, perchè non sa progettare il domani.
Io arrivo persino a dire che non sa, non vuole, ma è anche indifferente e questo è molto grave.
Insisto nel sostenere che chi ha ancora cuore e senno, non possa limitarsi ad osservare.
Ripartiamo da un grado di conoscenza e di consapevolezza accettabili…
Foto di Pavel Chernonogov