La succulenta puntata di Report di lunedì 24 maggio ha parlato delle
STRAGI E TRATTATIVA STATO-MAFIA, A REPORT TESTIMONIANZE INEDITE E DOCUMENTI ESCLUSIVI
Dopo la puntata speciale intitolata “Le menti raffinatissime” del 4 gennaio scorso, Report torna sulla trattativa Stato-mafia e sulle stragi del 1992 e del 1993 con testimonianze inedite e documenti esclusivi. Mafia, massoneria deviata, estrema destra e servizi segreti avrebbero contribuito a organizzare e ad alimentare una strategia stragista che puntava alla destabilizzazione della democrazia nel nostro paese. Strategia sulla quale permane il grande mistero di chi siano i mandanti esterni alle stragi. Lo raccontano a Report magistrati, collaboratori di giustizia e protagonisti dei piani eversivi.
Sulla scomparsa dell’Agenda rossa del Magistrato Borsellino
AGENDA ROSSA DI BORSELLINO, RIINA DISSE: “I SERVIZI SE LA PRESERO”
E Salvatore Baiardo, per anni l’uomo che ha coperto la latitanza di Giuseppe Graviano, il boss di Brancaccio coinvolto nella strage di via D’Amelio, racconta di sapere dov’è l’agenda rossa di Borsellino e che ce ne sarebbero anche più copie
Seguita la trasmissione con la vicenda del
IL RAPPORTO RISERVATO DELLA POLIZIA: :”OBIETTIVO DELLA STRATEGIA DELLE BOMBE SAREBBE QUELLO DI GIUNGERE AD UNA SORTA DI TRATTATIVA CON LO STATO”
Firenze, Via dei Georgofili, 27 maggio 1993. 5 morti e quarantotto feriti. Il magistrato di turno quella notte è Gabriele Chelazzi. Si chiede: chi spinge Cosa Nostra a portare il terrore ad un passo dagli Uffizi? Per la prima volta in un provvedimento giudiziario che poi sarebbe passato in giudicato si parla dell’esistenza della trattativa tra lo Stato e la mafia.
Inoltre, i giornalisti di Report sono ritornati sulla questione delle assegnazioni a
COPASIR, LA RUSSA: “URSO ADEGUATO”
SALVINI: “NO AGLI AMICI DELL’IRAN”
Il senatore di Fratelli D’Italia Adolfo Urso nel 2013 ha fondato la Italy World Services, una società che svolge attività di consulenza per le imprese italiane che vogliono investire in Iran. Dal 2018, Urso ha lasciato il timone dell’azienda al figlio Pietro, ma mantiene il 31% delle azioni.
E che la criminalità è arrivata a condizionare la vita pubblica perchè
LA MAFIA HA CAPITO CHE PUÒ COMPRARSI LO STATO
Alfonso Sabella, ex magistrato: “Ora c’è una mafia che ha capito che è molto più comodo lo Stato comprarselo. E oggi hanno i soldi per farlo”.
E molto altro ancora che si può vedere nella puntata intera qui sotto…
MOWA