di Daniele Chicca
Le città e i villaggi della Svezia sono stati messi in allerta circa una possibile offensiva militare della Russia. La nazione scandinava ha paura del vicino belligerante russo e non vuole essere colta impreparata in caso estremo di conflitto.
Di recente l’agenzia civile svedese MSB ha mandato una lettera in tutto il pese chiedendo alle autorità cittadine di tenere operativi i centri operazionali nei bunker sottoterra, di assicurarsi che un sistema di sirene di emergenza sia funzionante e di essere pronti al peggio in caso di guerra, dimostrando disponibilità a un’eventuale cooperazione con le forze armate.
“In caso di guerra, la difesa civile garantita dalle amministrazioni locali non è diversa dagli altri servizi che le autorità devono fornire ai cittadini”, si dice nella lettera, in cui vengono date istruzioni ai comuni della Svezia perché, anche “in situazioni di crisi e persino in uno scenario di guerra, possano garantire le funzioni fondamentali” ai cittadini.
La Svezia sta tornando alle strategie di difesa utilizzate durante la Guerra Fredda. È stato ricostituito il sistema anti missile lungo la costa e unità armate sono state dispiegate nell’isola del Baltico di Gotland, una delle aeree più esposte in caso di attacco straniero dalla Russia.
La strategia militare di emergenza non è quindi nuova. La Svezia l’ha già utilizzata durante la Guerra Fredda e l’intenzione è quella di “rafforzare e migliorare le operazioni di coordinamento per la difesa civile”, come ha ricordato ai quotidiani nazionali Magnus Dyberg-Ek, a capo delle operazioni di difesa nazionale per l’agenzia MSB.
A rappresentare una novità è invece il peggioramento delle condizioni di sicurezza ai confini con la Svezia, fa sapere Dyberg-Ek. “Pertanto dobbiamo prepararsi anche alla minaccia di una guerra o di un conflitto armato”.
16 dicembre 2016