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«La giustizia sociale è un’aberrazione e il socialismo è satanico»
All’internazionale delle destre convocata da Vox a Madrid, il presidente argentino Javier Milei ‘taglia il sociale con la motosega’ sfidando ritegno e decenza. Volo di Stato per l’impegno di partito, ma non è quello ‘il taglio al sociale’ a cui si impegna. Oggi sarà alla corte di Vox con Le Pen, Orban e Meloni via video.
Socialismo satanico fascismo santo?
«Non lasciamo che il lato oscuro, satanico, spaventoso e atroce che è il socialismo vinca»: così Javier Milei, il presidente della Repubblica argentina, a Madrid, che certe sparate le raccoglie addirittura in un libro, ‘El camino de un libertario’, che decide di presentare nell’arengo della destra europea organizzato a Madrid. Milei è per la prima volta in Spagna da quando è stato eletto, ma non sarà ricevuto né dal presidente del governo spagnolo Pedro Sánchez né il re Felipe VI.
‘Capo di Stato in incognito’ (nessuno lo riceve)
«Per quanto abbia viaggiato su un Boeing 757 dello Stato argentino, come se si trattasse di un viaggio ufficiale, sollevando le critiche dell’opposizione, la sua è una missione da leader politico», rileva Elena Marisol Brandolini sul Manifesto. E oggi parteciperà alla manifestazione delle estreme destre convocate nella capitale spagnola da Vox, come atto di apertura della campagna elettorale per le prossime europee. Di persona o in video, il ‘meglio’ (o il peggio) della destra ‘simil fascista’: la francese Marine Le Pen, il portoghese André Ventura, l’ungherese Viktor Orbán e Giorgia Meloni.
Internazionale nera
Una vera internazionale dell’estrema destra celebrata in Spagna «perché – vanta il socialista Sánchez in un atto del suo partito – rappresentiamo come società tutto quello che detestano e odiano: il femminismo, la giustizia sociale, la dignità nel lavoro, lo Stato sociale forte e la democrazia».
Lo ‘spregevole che nessuno voleva’
Ad ascoltare il presidente argentino, il leader di Vox Santiago Abascal, verso il quale Milei manifesta gratitudine, l’unico ad accoglierlo «quando ero un essere spregevole e nessuno mi voleva», come i mancati inviti di premier e Re. Solo presenze militanti tra orfani del franchismo e altri dispotismi.
Milei e l’amico Fondo Monetario
Milei racconta vantandosi di come ha ridotto il suo paese allo stremo, applicando una ricetta economica ultraliberista che ha ridotto una larga parte del suo Paese alla fame, ma gli avrebbe guadagnato il plauso del Fondo Monetario Internazionale, e 800 milioni di rifinanziamento del debito. Ragionierismo contabile, senza remora sociale all’FMI come per Milei. Politica sociale che è ‘farina del diavolo’, insiste l’esagitato motoseghista che già accumula ripetuti inciampi nella sua politica economica da ‘Monopoli’.
‘Giustizia sociale aberrazione’
Milei ‘fuori tutto’, parla della giustizia sociale come di «un’aberrazione», del controllo dei capitali «una pratica immorale», delle imposte «come di un furto», della redistribuzione della ricchezza «come di un prodotto dell’invidia». E gli altri capi di Stati che accettano di ascoltarlo, si assumono una precisa responsabilità politica.
Vanti fasulli e propositi minacciosi
Milei si vanta dello shock sociale provocato dalle sue politiche che ha prodotto un primo avanzo fiscale trimestrale dello 0,6% del Pil argentino, salvo l’economia del Paese inarrestabilmente a picco. Insiste con l’intenzione di chiudere la Banca Centrale argentina, e assicura che proibirà per legge l’emissione di denaro, affidando all’importazione di dollari Usa la domanda di moneta. Basta ‘peso’, e solo dollaro, sperando sia governato presto da Donald Trump.
Motosega, bla bla e fallimenti
Finora, però, Milei non è riuscito a far approvare dal parlamento nessuno dei provvedimenti con cui ha inaugurato –a parole e forzature- la sua politica di ‘motosierra’, riporta la cronista. L’opposizione sta obbligando il governo a un percorso accidentato e la mobilitazione popolare si mantiene forte nelle piazze, col secondo sciopero generale dei giorni scorsi un grande successo. Ma le conseguenze delle misure economiche introdotte con il primo decreto stanno producendo un’enorme sofferenza sociale in Argentina.
Sotto la soglia di povertà
Il salario medio reale è caduto del 19% nei primi mesi dell’anno, sotto la soglia di povertà, il consumo è crollato tra l’11% e il 25%, l’inflazione ‘infrannuale’ è del 290% e l’industria è franata del 21% rispetto a un anno fa. Il ‘patimento sociale’ è tangibile nelle condizioni delle persone più fragili, come i malati cronici che non ricevono più i farmaci salvavita dallo Stato: negli ultimi quattro mesi sono morte sette persone in attesa delle medicine.
Meloni a Madrid, ‘gender’ e gendarmi
«Ci opporremo a chi vuole mettere in discussione la famiglia, quale pilastro della nostra società, a chi vuole introdurre la teoria gender nelle scuole, a chi intende favorire pratiche disumane come la maternità surrogata». La presidente del Consiglio Giorgia Meloni in videcollegamento. «L’8 e il 9 giugno saranno ‘elezione decisive’: “un cambio in Europa è possibile se i conservatori europei saranno uniti. Siamo il motore del rinascimento del nostro continente».
Le Pen: Meloni Salvini per me pari sono
«Con Giorgia Meloni ci sono punti in comune». Così la leader del Rassemblement National Marine Le Pen risponde ai giornalisti italiani a Vox a Madrid. «Non è questione di persone ma di libertà – aggiunge poi – Meloni e Salvini suo alleato nel gruppo Id nell’Europarlamento, hanno a cuore la libertà. Non c’è dubbio che ci siano delle convergenze per la libertà dei popoli che vivono in Europa».
19 Maggio 2024