Desecretare documenti rimasti sino ad oggi nei cassetti dell’establishment obbliga le persone a ripercorre pezzi di storia sotto una nuova luce.
In questo documento si sollevano diverse domande che transitano da quel lontano 1948 dove la cautela politica dei comunisti li portò a subire tragici episodi di intimidazione come, ad esempio, il “segretario del PCI Togliatti veniva ferito da Pallante, un estremista di destra manovrato dalla mafia e da gruppi anticomunisti legati agli americani, la stessa compagine che aveva compiuto la strage di Portella della Ginestra.”
Oppure, nel 1950 dove “Palmiro Togliatti ebbe uno strano incidente stradale da cui uscì miracolosamente vivo. […] Un Togliatti che fu costretto, poco dopo, a rimuovere dai vertici del partito il filorusso Pietro Secchia, colui che nei calcoli di chi aveva organizzato l’attentato l’avrebbe dovuto sostituire alla guida del PCI“…
Sino ad arrivare all’episodio della “morte di Berlinguer dove il filorusso Cossutta, candidava alla successione il più filoanglosassone del PCI: Giorgio Napolitano“. Questo e molto altro ancora qui in questa breve sintesi del libro Ipotesi di complotto? di P. Baiocchi e A. Montella.
MOWA
«Declassified: How America Planned to Invade Italy (To Save It from Russia)».
Secondo i documenti recentemente declassificati nel primo dopoguerra gli Stati Uniti prevedevano l’invasione militare dell’Italia per opporsi anche con la resistenza armata interna ad una vittoria comunista anche se legale.
Eisenhower pacifista a sorpresa, che non voleva i carri armati Usa per la strade di Roma, per non fare propaganda «ai comunisti senza Dio a Mosca».
di Ennio Remondino
La rivista Usa The National Interest pubblica e ci informa. «Declassified: How America Planned to Invade Italy (To Save It from Russia)».Come spiega il magazine di geopolitica, Washington era disposta alla soluzione di forza nel caso i comunisti avessero ottenuto il potere sia illegalmente o legittimamente tramite le elezioni.
La notizia viaggia sul web rilanciata anche dall’agenzia russa Sputnik, che maliziosamente ricorda come, mentre si accusa la Russia di aver manipolato le elezioni presidenziali americane per far salire al potere Trump, ben altre cose erano disposti a fare 70 anni fa gli americani.
I documenti desecretati ci raccontano anche di come gli Stati Uniti erano intervenuti nelle elezioni di alcuni Paesi durante la guerra fredda, tra cui in Cile, Iran e nei Paesi dell’America Latina, scrive The National Interest.
Soldi e altro
Secondo i documenti dei servizi segreti americani, uno dei casi più emblematici dell’ingerenza americana era l’Italia. Per cercare di evitare il successo dei comunisti nelle elezioni del 1948, la CIA aveva organizzato un’aggressiva campagna, sostenendo la Democrazia Cristiana anche con borse piene di dollari.
Dal 1948 al 1968 la CIA ha stanziato più di 65 milioni $ ai partiti e sindacati italiani anti-comunisti.
Ma non solo soldi.
Nell’articolo si afferma che oltre al denaro gli Stati Uniti erano pronti a mandare i marines in Italia per dare agli italiani il governo che meritavano, ovviamente a giudizio di Washington.
Naturalmente, gli Stati Uniti avrebbero risposto militarmente se l’esercito sovietico avesse invaso l’Italia durante la guerra fredda. Intervento americano provocato non solo da carri armati sovietici, ma anche dai comunisti italiani vincitori di elezioni o di un colpo di Stato.
Dwight Eisenhower
I dettagli sono emersi in uno studio del Pentagono recentemente declassificato rilasciato dalla National Security Archive. Nel 1954, i capi di stato maggiore Usa decisero che se un governo comunista prese il potere in Italia, gli Stati Uniti, dovevano intervenire anche con l’eventuale uso della forza militare.
A frenare fu il presidente Dwight Eisenhower, l’ex comandante supremo alleato in Europa che, ammise, «Non riusciva a immaginare niente di peggio che l’uso unilaterale da parte degli Stati membri delle sue forze per rovesciare un regime comunista».
Ciò nonostante, il Consiglio di Sicurezza Nazionale approvò un documento in cui si pianificava che, nel caso in cui i comunisti avessero raggiunto il controllo del governo italiano anche con mezzi legali, gli Stati Uniti, con gli alleati NATO, dovevano prendere «I provvedimenti opportuni per aiutare gli elementi italiani che cercano di rovesciare il regime comunista in Italia».
La Gladio, per intenderci.
Alla vigilia di Kennedy
Ancora nell’agosto 1960, pochi mesi prima che John F. Kennedy entrasse in carica, un documento NSC ripeteva che, anche se i comunisti avessero preso il potere in Italia con mezzi legali, gli Stati Uniti dovevano essere pronti a usare la forza militare, e «Assistere qualunque formazione italiana cercasse di prevenire o rovesciare il dominio comunista». La stuttura Stay Bahind Nato stava nascendo allora.
Ma, svelano gli archivi segreti, «Eisenhower e Dulles erano disposti a intervenire militarmente solo se i comunisti avessero preso il potere con la forza e poi solo in concerto con le altre nazioni europee». E ciò fu saggio, conclude ‘The National Interest’, perché i carri armati statunitensi in guìiro per Roma a sostegno della destra italiana per ovesciare un governo legittimo, «sarebbe stata una manna dal cielo di propaganda per i comunisti senza Dio a Mosca».
U.S. tanks rolling into Rome—or supporting right-wing Italians overthrowing their own government—would have been a propaganda godsend for the godless Communists in Moscow.
Declassified: How America Planned to Invade Italy (To Save It from Russia)
http://nationalinterest.org/blog/the-buzz/declassified-how-america-planned-invade-italy-save-it-russia-19401
16 febbraio 2017