Sul pianeta oggi ci sono più schede Sim che persone: 7,8 miliardi di sottoscrizioni alla telefonia mobile contro i 7,5 miliardi di abitanti. Noi italiani siamo i terzi al mondo per diffusione capillare del cellulare, con più di otto persone su 10 che ne hanno uno. Lo smartphone è qualcosa che ci rassicura, che ci tranquillizza e ci rende meno ansiosi. Le persone si svegliano durante la notte e per prima cosa guardano il telefonino. Poi si tranquillizzano e si rimettono a dormire. Il punto, dicono i neuroscienziati, è che stiamo allenando il nostro cervello a pensare esattamente nella stessa maniera in cui utilizziamo lo smartphone. Saltiamo da un pensiero all’altro così come saltiamo da un link all’altro. Tutto è diventato cliccabile, downloadabile. Ma quali sono le conseguenze sulla nostra capacità di capire davvero quello che leggiamo, di memorizzare? Cosa sta succedendo al nostro cervello?