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MOWA
Liquidi radioattivi nel Mar Tirreno: un altro crimine di Stato. Poiché i pericoli a danno dell’ignara popolazione incombono, torno nuovamente sul tema, eluso dal Governo italiano. Ho deciso di alzare il tiro perché forse non arriveremo sani e salvi alla fine dell’anno. Ecco la Toscana ignota, ad un soffio dalla famosa torre di Pisa.
Al primo ministro pro tempore Matteo Renzi chiedo:
NELLA CENTRALE NUCLEARE MILITARE DI SAN PIERO A GRADO MANCANO ALL’APPELLO BEN 350 METRI CUBI DI SCORIE SOLIDE AD ALTA ATTIVITA’, DI TERZA CATEGORIA, LE PIU’ PERICOLOSE PER INTENDERCI. PER CASO SONO STATE SEPPELLITE DISTRATTAMENTE DALLE FORZE ARMATE ITALIANE NELLA MINIERA DI PASQUASIA IN SICILIA E IN PROVINCIA DI BENEVENTO? EVENTUALMENTE, PER ORDINE DI CHI, E CON QUALE AUTORITA’ IL FATTO E’ TENUTO NASCOSTO AL POPOLO “SOVRANO”, IN VIOLAZIONE DI LEGGI E NORMATIVE NAZIONALI E INTERNAZIONALI? QUALE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA APPOSTO IL SEGRETO DI STATO?
Camen, Cresam, Cisam: un cambiamento di nome ma non di fatto nel Centro interforze studi applicazioni militari del ministero Difesa tricolore. Il Centro di ricerca bellica a due chilometri dalla base Usa di “Camp Darby” (imbottita di ordigni nucleari, in base ai documenti ufficiali del governo Usa), è sorvegliato vista da carabinieri 24 ore su 24 col colpo in canna. Cosa custodisce quest’area top secret? Dai documenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei ministeri Difesa ed Esteri, emerge una verità inconfessabile: una centrale atomica United States of America, la costruzione di una bomba nucleare, la sperimentazione di un missile a testata nucleare, l’assemblaggio di un motore Fiat-Ansaldo per navi e sommergibili a propulsione atomica; ed infine, l’acquisto dal governo Usa di plutonio e uranio. «Al Camen si mossero i primi passi per la costruzione della bomba atomica italiana» conferma l’ambasciatore Sergio Romano. Il 12 gennaio 1956, presso l’Accademia navale di Livorno, era entrato in funzione il Centro per l’Applicazione Militare dell’Energia Nucleare. I primi risultati furono visibili negli anni seguenti».
Nel 1967 il Governo Italia affonda in mare il primo carico di scorie nucleari (dati ufficiali dell’Unione europea). Nel 1968 a livello internazionale l’Italia aderisce al Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), ma segretamente grazie al Governo di Washington, pure firmatario del TNP fa esperimenti nucleari in campo bellico (missile Alpha in Sardegna) e accumula plutonio.
E ancora. Due interrogazioni parlamentari attestano il trasferimento dall’arsenale della Marina di La Spezia al Cisam, di ben 760 chilogrammi d materiali ferrosi e cementizi contaminati da circa 2 chilogrammi di uranio impoverito. Domanda, infatti, il senatore Luigi Malabarba (Prc) il 4 febbraio 2004 (interrogazione n. 4-06049), ai ministri della Difesa, della Salute e dell’Ambiente: «quali disposizioni siano state adottate in relazione al trasporto, presso il CISAM di San Piero a Grado (Pisa), dei rifiuti nucleari, e ciò anche tenendo conto del fatto che la quantità di tali rifiuti sembra eccedere le possibilità di stoccaggio in sicurezza presso il CISAM, nonché delle conseguenze dell’inquinamento sulla popolazione locale». Il ministro Antonio Martino replica che «gli atti sono coperti dal segreto. I materiali che l’interrogante definisce “rifiuti nucleari” sono, in effetti, materiali emettitori di radiazioni ionizzanti rimossi a cura del Cisam.
L’esiguo quantitativo dei suddetti materiali è assolutamente compatibile con le possibilità di stoccaggio in sicurezza presso le aree attrezzate del predetto centro». La deputata Elettra Deiana (Prc) non demorde e si rivolge il 22 aprile 2004 (interrogazione n. 4-09816) a Berlusconi. «Le pale di elicottero incriminate per l’uranio, sono state trasferite alla chetichella, per essere lavate, al Cisam, un’altra struttura sulla quale vige il più assoluto riserbo». Il ministro Martino (14 aprile 2005) conferma, tra l’altro la presenza di «n. 1 contrappeso delle pale di elicottero costituito da kg 1,8 di uranio impoverito». Si sono verificati da allora, prima e fino a tempi recenti, altri trasferimenti di rifiuti nucleari? Il ministro della Difesa e il capo di Stato Maggiore, tacciono. Secondo gli atti ufficiali sono stati smaltiti nella discarica del Cisam i dischi di uranio impoverito che erano stati abbandonati nella discarica di “Campo in Ferro”, nell’area dell’Arsenale militare di La Spezia. La presenza in discarica dei dischi gettati sul terreno, materiale considerato molto pericoloso, è stata accertata dal consulente tecnico del procuratore della repubblica Attinà, ingegner Luigi Boeri, che ha avviato l’inchiesta sulle violazioni della legge Ronchi da parte dei vertici della marina militare. I dischi di uranio impoverito vengono utilizzati per stabilizzare e bilanciare le pale degli elicotteri grazie ad un peso specifico (pari a 19) molto elevato. Già nel 2002 un gruppo di cittadini segnalò la pericolosità del Cisam: la delicata fase di dismissione del reattore non verrebbe eseguita secondo regole di sicurezza e viene rilevata la presenza di un cimitero radioattivo nell’area naturalistica. Il ricorso all’alibi della segretezza caratterizza il comportamento delle autorità militari. Oltretutto, non è stato mai comunicato agli enti locali (comuni, provincia e regione), il piano di evacuazione in caso di incidente nucleare ed il piano delle misure protettive contro le emergenze radioattive.
24.3.14