Pubblichiamo una nota inviataci da un amico italiano a Caracas al buio. Sabato 10 marzo 2019 Siamo di nuovo senza corrente, di nuovo al buio. Stavolta i “gringos” come li chiamano qui, il lavoro di sabotaggio lo stanno facendo bene. Altri membri dell’amministrazione USA e Guaidó lo hanno scritto chiaro: “la luce torna quando Maduro se ne va”, e la cosa grave è che godono nel vedere i disagi e si fregano le mani se dovessero esserci dei morti. Il servizio ieri mattina (ora di Caracas) era stato ristabilito al 70%, ma dopo poche ore, un altro attacco cibernetico ha bloccato tutto. Voi direte: e perché non pagate coi contanti? Il risultato è che chi scrive, giunto a Caracas 6 giorni fa, e affittato un appartamento in un palazzo che grazie a non so quale miracolo ha un generatore elettrico, riesce a comunicare col mondo attraverso il wifi funzionante e riesce ancora a lavarsi. Per il cibo, non potendo eseguire acquisti nei negozi perché sono chiusi e perché i bancomat non funzionano, mi sono dovuto arrangiare con quello che avevo portato per casualità dall’Italia. Dopo 60 ore di black out il tonno è finito, i torroni sono a metà, le patatine ne mangio non più di 5 per volta non sapendo quanto durerà il problema, i biscotti sono ancora abbastanza. L’acqua, per fortuna, avevo comprato il bottiglione da 5 litri. Il bello, si fa per dire, è che nemmeno posso comunicare con i miei amici venezuelani, poiché i messaggi whatsapp che invio non arrivano e le 3 compagnie telefoniche sono senza segnale, nessuno di loro ha un’auto. La domanda che tutti dovrebbero porsi è: ma davvero si può credere alla balla del guasto? Sono passati alcuni secoli ma la strategia è la medesima, si cerca di impossessarsi del Venezuela indebolendo il popolo venezuelano e attaccandolo con embargo commerciale, blocco economico, sabotaggi interni, corruzione indotta, diserzione pagata ed attacchi cibernetici. Vorrei scrivere molte altre cose ma la batteria del cellulare segna 33%, sono le 2 di notte, e sono anche io al buio visto che ieri hanno detto che stanotte avrebbero spento il generatore per una manutenzione. Le speranze sono 2: La terza speranza invece non si verificherà: sperare che gli Stati Uniti lascino in pace questo paese smettendola di attaccarlo e sabotarlo manipolando poi le notizie sui media e facendo credere al mondo che la colpa è di Maduro. Un saluto |
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Ieri 9 marzo 2019 a #Caracas #Venezuela si sono svolte 2 manifestazioni, una contro l’imperialismo statunitense, in difesa della Patria Socialista e in appoggio al governo del presidente Maduro, l’altra in appoggio al golpista Guaidó, sempre più isolato politicamente in Venezuela ed appoggiato solo da Stati Uniti e paesi amici, senza i quali sarebbe un signor nessuno. Le foto sono prese dai rispettivi profili, quella di Guaidó dal suo profilo Twitter e quella di Maduro dal profilo Facebook, sono super veritiere. Questo post non è solamente per quelli che queste cose già le sanno. Ecco, le foto sono prese dai profili ufficiali di Guaidó e Maduro, quello che vi chiediamo è di condividerle ed usarle nei commenti sotto agli articoli manipolati e nelle conversazioni con le persone. Grazie |
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