di mommorosso comunista
La Costituzione “bolscevica” italiana, antifascista e sociale del 1948 deve esser difesa strenuamente proprio da tutti i comunisti, nessuno escluso, in quanto ispirata, in molti dei principi sociali, a quella comunista dell’U.R.S.S. del 1936.
Scrivo questo post “dedicandolo” a tutti quei “comunisti” o sedicenti persone di “sinistra” che, da sempre, hanno sottovalutato, o addirittura snobbato la difesa della Costituzione italiana antifascista e sociale del 1948.
Questa “dedica” ha il sapore un po’ amaro, proprio ora che la nostra bellissima Carta del 1948 sembra esser stata quasi del tutto demolita; demolizione durata anni, a forza di picconate reazionarie, sino all’ultima, la più pesante, recentemente data quest’anno.
Sono purtroppo ancora tanti coloro che, dichiarandosi a volte “più comunisti dei comunisti”, hanno detto che la nostra Costituzione era troppo “borghese” per esser difesa e che la Costituzioni sovietiche del 1918, 1924 e 1936, quelle si che erano delle costituzioni da prendere ad esempio per chi tiene alta la bandiera “falce e martello”, costituzioni da imitare per la nostra prossima nostra “rivoluzione”….
Dato che le rivoluzioni, correttamente intese altro non sono che la successione al potere di una classe sociale al posto di un’altra, derivano inevitabilmente da un determinato processo storico; forse nel 1948 questo processo appariva maturo a molti, ma in realtà non lo era; la Costituzione del 1948 ha rappresentato senz’altro, nero su bianco, l’equilibrio dei rapporti di forza più favorevole alla classe operaia, consentendo molte delle conquiste sociali (es. Statuto dei lavoratori del 1970) che oggi, praticamente, abbiamo perso e dobbiamo riconquistare.
Equilibrio iniziale determinato soprattutto dalla lotta partigiana nella seconda guerra mondiale e dall’egemonia che i comunisti, tramite il loro unico partito di allora, hanno avuto all’interno di questa.
La spinta sociale derivante dalla vittoria antifascista così conseguita ha ispirato, non solo i comunisti, ma tutti i sinceri democratici, nel tentativo di infondere quanti più diritti sociali possibili nella Costituzione antifascista, proprio in risposta al carattere autoritario e violento del fascismo al servizio della borghesia liberale.
E a cosa si ispirarono i nostri padri costituenti del 1948, sia comunisti, ma anche sinceri democratici democristiani? Udite, udite, proprio da quella Costituzione che aveva fatto, dei diritti sociali il proprio faro, a seguito, appunto, di una vera e propria rivoluzione: la Costituzione sovietica allora vigente, quella del 1936, che modificava quelle del 1918 e 1924; voluta dal tanto ed ingiustamente vituperato, anche a “sinistra”, Stalin che aveva, con la vittoria sovietica, liberato il mondo dal pericolo del nazi-fascismo.
Volete la prova?
E’ stata fornita da questi compagni in questo loro post:
http://noicomunisti.blogspot.it/2012/09/la-costituzione-dellurss-del-1936.html
Basta fare una ricerca sul sito “www.nascitadellacostituzione.it”, segnalato anche su iskrae, con la parola chiave “URSS” per scoprire in quante relazioni e quanti relatori, anche democristiani (di gran lunga superiori, per preparazione e moralmente, a chi oggi pretende di rappresentarci), hanno fatto riferimento alla Costituzione sovietica del 1936 per travasare da quella alla nostra, ad es., il diritto al lavoro (art. 1 ora negato), come lavoro garantito a tutti (il contrario di quello che oggi fa il capitalismo generando apposita disoccupazione), il diritto alla salute (anch’esso recentemente negato) sancito nell’art. 32 della Costituzione, anche questo è ispirato dalla Costituzione Sovietica del 1936 e sostenuto, nel dibattito costituente dal democristiano Giuseppe Togni (quando un’idea era valida e la persona un sincero ed onesto democratico veniva portata avanti, anche se “bolscevica”).
Tanti altri esempi si potrebbero fare, ma non voglio dilungarmi o rubarvi il piacere di leggere attentamente, uno per uno, i link riportati in questa semplice ricerca fatta sul sito documentale degli originali atti costituenti.
Scoprirete così quante idee la nostra Costituzione del 1948 ha derivato dalla Costituzone sovietica comunista, in quali punti e chi le ha sostenute nel dibattito costituente, buona lettura:
Qui, per maggior conoscenza, la Costituzione sovietica del 1936 che ha ispirato, in alcuni principi, la nostra:
http://www.dircost.unito.it/cs/pdf/19361205_urssCostituzione_ita.pdf
Piccola notazione “ironica” che confuta quanto detto, a riprova che i borghesi, tra una tragicomica e l’altra a noi propinata, ci dicono qualche verità che a volte non riusciamo neanche noi a vedere prima di loro (per difenderci ovviamente); guardate chi affermava, nel 2003, che la nostra Costituzione era “bolscevica” e, per questo (es. l’art. 41 sulla limitazione, per fini sociali, della libertà d’impresa), andava modificata in senso liberal-borghese, si era proprio lui, Silvio Berlusconi, e, purtroppo per noi, aveva in parte ragione :
http://www.repubblica.it/online/politica/berluparla/torino/torino.html
Concludo dicendo che chi, pur dicendosi “comunista” o di “sinistra”, nega la necessità di una difesa ad oltranza della Costituzione sociale ed antifascista del 1948, portando la scusa che non era abbastanza “comunista” e faceva gli interessi dei borghesi, assomiglia tanto a quel bambino che, rifiutando il dolce che gli offre la madre, adduce la scusa che non vuole la fetta disponibile ma tutta una torta che sa di non poter avere, perdendo così anche l’unica parte disponibile.
Chi non difende ora i valori della Costituzione che stiamo perdendo non può dirsi veramente comunista, perché, se lo fosse, sarebbe cosciente che un’altra Costituzione ancora più avanzata sarebbe realizzabile solo con altri rapporti di forza a nostro favore (prodromici forse di una rivoluzione), da costruire però a partire da quanto già conquistato: dai valori antifascisti, sociali nati dalla Resistenza italiana, ossia da quanto già scritto nella nostra Carta del 1948!
Saluti comunisti