La maggioranza dei votanti, democratici o repubblicani, vuole che si ponga fine al blocco.
La designazione di Cuba nella lista dei patrocinatori del terrorismo è ancora più insensibile e ingiustificata oggi, quando Cuba soffre la peggiore crisi economica della sua storia contemporanea, come risultato della politica statunitense.
Un articolo pubblicato nel quotidiano The Hill, lo ha segnalato, riferendosi alla misura coercitiva imposta una volta di più tre anni fa dall’allora presidente Donald Trump «come saluto, appena alcuni giorni prima di lasciare l’incarico, scatenando una serie di nuove sanzioni contro l’Isola, sottolinea il testo.
Il mese scorso, si legge nel testo, i membri del Congresso erano furibondo constatando che pur avendo assicurato il contrario, il presidente Joe Biden non aveva nemmeno iniziato il processo di revisione di questa decisione. È stato risaltato che il blocco contro Cuba e le sanzioni statunitensi hanno privato l’economia dell’Isola di più di 130 000 milioni di dollari.
Questa politica ha anche ostacolato l’accesso dei civili a beni essenziali come alimenti, combustibili e medicinali, minando sistematicamente i diritti fondamentali del popolo cubano.
Nel 2014 –aggrega–, il presidente Barack Obama aveva rotto con mezzo secolo d’ostilità e aveva offerto un certo sollievo all’economia cubana, includendo l’eliminazione della designazione che il presidente Ronald Reagan (1981-1989) aveva disposto durante la Guerra Fredda.
Anche se Trump aveva distrutto questi fragili passi avanti, molti cubani e statunitensi, ugualmente, videro nell’elezione di Biden un’opportunità per tornare al cammino tracciato dal suo ex compagno di formula, ha ricordato.
Nonostante le promesse fatte in campagna elettorale, Biden ha dimostrato d’essere più Trump che Obama, e la lista è un caso particolarmente atroce, ha sottolineato.
La misura in effetti estende le restrizioni finanziarie statunitensi a livello internazionale, separando il popolo cubano dal sistema finanziario globale, ha considerato l’autore dell’articolo intitolato /L’inclusione di Cuba nella lista degli Stati patrocinatori del terrorismo ha avuto conseguenze pregiudizievoli/.
La designazione non è solo profondamente dannosa, manca anche di fondamenta, afferma il giornalista.
Di fatto, alti funzionari delle amministrazioni democratiche e repubblicane hanno descritto la designazione come «falsa» e «assurda».
L’ex capo di gabinetto di Colin Powell l’ha definita «una fiction che abbiamo creato per rinforzare la giustificazione del blocco».
Senza dubbio, l’amministrazione Biden ha mantenuto la designazione infondata di Trump e non è chiaro il perchè.
I democratici hanno poche giustificazioni strategiche per permettere che un piccolo gruppo di partitari della linea dura della Florida mantengano come ostaggio le loro decisioni politiche.
Intanto quasi tutti i paesi del mondo si oppongono al blocco.
I leaders latinoamericani, in particolare, hanno criticato la politica statunitense verso Cuba, che è vista come una manifestazione della Dottrina Monroe di 200 anni fa.
La maggioranza dei votanti sia democratici che repubblicani vuole che si ponga fine al blocco. (GM/Granma Int.)
10 gennario 2024