di Giuseppe Salamone
Mentre il governo esulta a reti unificate per il fatto di farsi dettare la linea dalle banche, visto che saranno loro a decidere se dare un contributo, come vorranno, quando vorranno e quanto vorranno perché la sovranista di Palazzo Chigi non vuole tassare gli extraprofitti, la situazione della classe lavoratrice è la seguente: tre milioni di lavoratori guadagnano meno di 9,5€ l’ora e si continua a perdere potere d’acquisto come mai prima.
Negli ultimi quattro anni gli stipendi sono aumentati solo del 7% mentre i prezzi sono saliti del 17%. Tradotto: se prima compravi una cosa con 100€ adesso per comprare la stessa cosa te ne servono 110/125 di €. Ma va peggio per quanto riguarda i beni alimentari, visto che sono aumentati del 25%.
Tradotto: se prima facevi la spesa con 100€, adesso per fare la stessa spesa di € te ne servono 120/135. Per non parlare dei mutui, che hanno portato nelle casse delle banche decine e decine di miliardi e delle assicurazioni auto/moto che nonostante non si segnalino aumenti di sinistri continuano ad aumentare i prezzi facendo profitti da capogiro.
Miliardi, è bene sottolineare, che rimangono nelle casse dei porci grossi, i quali protetti da governo dei “patrioti” si può permettere di decidere se e quanto pagare.
Tanto alla fine anziché andare a prendere i soldi da dove ci sono, preferiscono tagliare la spesa pubblica.
Esattamente come un Renzi, un Gentiloni, un Draghi e un Letta qualsiasi. Però lei è la “donna del popolo”…
26 settembre 2024