Nonostante le dure critiche della Merkel all’Nsa, la Germania è stato il suo hub europeo
di Laura Lucchini
BERLINO. – Sono 53 documenti in pdf e documentano in dettaglio la relazione della National Security Agency (Nsa) statunitense con i due principali servizi di intelligence tedeschi. I file, provenienti dall’archivio dell’ex dipendente della Nsa Edward Snowden, sono stati pubblicati ieri pomeriggio dallo Spiegel Online, che li ha resi consultabili nella loro interezza. Secondo questa testata, alla luce delle nuove informazioni, la Germania è il quartiere generale delle attività di sorveglianza americana in Europa. Le informazioni raccolte qui sarebbero state funzionali per l’eliminazione fisica di presunti terroristi nel nord Africa. È la prima volta che viene esposta nel dettaglio la collaborazione di un Paese europeo nel controllo delle comunicazioni su Internet degli Stati Uniti. La pubblicazione pone il governo tedesco, che fino ad ora è apparso sorpreso di fronte alla rivelazioni di Snowden, in una posizione difficile.
Nei documenti resi pubblici vengono dettagliati tutti i luoghi da cui l’Nsa raccoglie dati in Germania. Si tratta, negli ultimi anni, di addirittura 150 stazioni che hanno ritrasmesso informazioni all’agenzia americana. Per capillarità della struttura e numero delle informazioni trasmesse, sarebbe dunque la Germania, “la principale base in Europa” dei servizi di sicurezza americani. In particolare i documenti si riferiscono in modo diretto a una serie di accordi stipulati tra l’Nsa e il servizio di sicurezza federale Bundesnachrichtendienst (Bnd) così come il Servizio Federale di Protezione della Costituzione (BfV).
Alla luce delle nuove evidenze si pongono diverse domande per il Governo tedesco. Di fronte a un dibattito pubblico unico — in nessun altro Paese europeo le rivelazioni di Edward Snowden hanno causato reazioni tanto forti — il governo di Berlino ha chiesto a Washington spiegazioni che non sono mai state ottenute. Con il passare del tempo la strategia della coalizione di governo è stata quella di minimizzare il dibattito. Proprio ieri, il ministro degli interni Thomas de Maiziére ha liquidato le domande poste dai giornalisti, dicendo che «non c’è niente di nuovo al riguardo». «La pubblicazione di questi documenti è nell’interesse del Governo Federale», provoca Der Spiegel, «che apparentemente non ha la minima idea delle attività di intelligence americane sul proprio territorio». È anche nell’interesse dei politici tedeschi che i documenti vengono ora pubblicati. Il team di 11 giornalisti che ha lavorato alla pubblicazioni, e tra cui figura Laura Poitras — la sola giornalista insieme a Glenn Greenwald ad avere avuto accesso esclusivo all’intero archivio — ha oscurato solo nomi di persone e obiettivi sensibili.
Apparentemente il Governo tedesco non sapeva che a Wiesbaden, su un terreno che era servito durante la Seconda Guerra Mondiale alla riparazione dei carriarmati della Wehrmacht, risiede il maggiore centro di raccolta dati della Nsa in Europa. I cittadini sapevano che il compound era una base americana ed erano abituati alla convivenza con i militari. I nuovi file documentano che questo era però un «primary communications hub», un nodo fondamentale delle attività di «anti terrorismo» in Europa. Dal 2011 questo centro è diventato fondamentale, tant’è che a cinque km di distanza, a Erbenheim, è attualmente in costruzione un Centro di Intelligence Consolidata, una base per esperti di monitoraggio dati la cui creazione costerà 91 milioni di euro.
Attraverso la rete su base tedesca l’Nsa avrebbe incrociato dati funzionali alla cattura o eliminazione fisica di presunti terroristi attivi in Nord Africa, che in qualche momento erano passati dalla Germania o avevano avuto legami con questo Paese. E questo sarebbe contrario alla legge tedesca.
Il Governo di Berlino ha inviato a Washington una serie di domande, una commissione parlamentare ha iniziato a indagare la questione circa due mesi da. Inoltre la procura federale ha aperto un fascicolo nelle scorse settimane per quanto riguarda lo spionaggio del telefono privato della cancelliera Angela Merkel. Fino ad ora le richieste di informazioni sono rimbalzate su un muro di gomma.
Secondo il paragrafo 99 del codice penale tedesco, lo spionaggio è illegale in Germania, «ciononostante il Governo sembra non avere la minima idea delle attività di spionaggio americane. A lungo è sembrato chiaro che non avesse nemmeno interesse a sapere», denuncia Spiegel Online.
Questa considerazione porta a un secondo quesito. Stando alle nuove rivelazioni, la collaborazione tra i servizi segreti tedeschi e quelli dipendenti da Washington era molto più intensa di quanto si immaginasse. Uno scambio di informazioni e know-how tra i servizi dei due Paesi emerge con chiarezza dai file che si riferiscono in più occasioni ad accordi espliciti. Il dato, nero su bianco, apre un nuovo filone di indagine sul ruolo dei servizi locali. Se è vero che la procura federale e la commissione parlamentare avranno difficoltà a condannare le attività americane in questo Paese, non potranno però esimersi da un chiarimento del ruolo dell’intelligence locale. La posta in gioco è alta, riguarda i confini tra sicurezza e privacy. È una domanda epocale, a cui la Germania ora non può sottrarsi.
19/06/2014
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