Questa somma viene aggiunta agli 800.000 euro già approvati per altre attività, come la costruzione di un centro di riunione e memoria.
Per il deputato socialdemocratico Bartke, “gli orribili crimini nella Colonia Dignità sono potuti accadere solo perché l’ambasciata tedesca in Cile non è intervenuta nonostante le numerose richieste di aiuto. Questa passività è stata uno dei capitoli più oscuri della diplomazia tedesca del dopoguerra”, ha aggiunto.
Un orrore durato 4 decadi
Tra il 1961 e il 2005, nella Colonia Dignità circa 300 persone che seguirono Schäfer dalla Germania al Cile furono sottoposti a lavoro forzato, punizioni, manipolazioni mentali a cui si aggiunsero abusi sessuali sui minori.
Colonia Dignità serviva anche come centro di tortura della Direzione di Intelligence Nazionale (DINA), la polizia segreta del dittatore fascista Augusto Pinochet, e si stima che più di un centinaio di oppositori del regime vi furono uccisi e sono ancora oggi tra i desaparecidos.
A fronte di questo risarcimento, la Germania ha chiuso le indagini sui crimini della Colonia, suscitando il ripudio delle vittime, in quanto la corte ha stabilito che non vi sono prove sufficienti per perseguire il medico Hartmut Hopp, accusato di gravi violazioni dei diritti umani.
Hopp era il medico del luogo nel quale non solo si abusava dei suoi membri, adulti e bambini, ma si torturavano e si facevano scomparire gli oppositori durante la dittatura di Augusto Pinochet.
I pubblici ministeri della città di Krefeld hanno affermato che “dopo aver esaurito tutte le linee di indagine, non è stato possibile corroborare elementi sufficienti di sospetto sotto alcun aspetto legale per l’accusa”.
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