di Saverio Lodato
Non conosciamo le ragioni che hanno spinto la nuova maggioranza 5 Stelle-Pd a ricacciare la lotta alla mafia al tredicesimo punto di un programma che in tutto ne prevede ventisei. Di certo non è un bel vedere, un bell’elencare. E non per un aspetto estetico formale, bensì per un autentico aspetto di sostanza: nessuno infatti, in grado di intendere e di volere, può affermare che, fra le tante disgrazie che affliggono l’Italia, lo strapotere delle tre mafie consorziate che così pesantemente – e illecitamente – condizionano la nostra economia, sia questione da relegare quasi in ultima fila.
Allora, perché?
Perché – è la prima risposta che ci viene – il rapporto di commistione fra le Mafie e le istituzioni, fra le Mafie e lo Stato, si è spinto talmente avanti da apparire ormai quasi irreversibile a chi si è candidato alla guida dell’Italia.
Il Pd è da tempo che rifugge infastidito dall’argomento, non lo tratta più, come fosse un “prodotto” la cui vendita elettorale porta più dolori che gioie. Così, almeno, la pensavano sino a ieri quelli del Pd, e non sembra stiano dando particolari segni di ravvedimento sull’argomento. Elettroencefalogramma piatto.
I 5 Stelle, che erano partiti lancia in resta, si sono visibilmente afflosciati. Complice il fatto di aver governato per 14 mesi con la Lega di Salvini, hanno dovuto ingoiare tanti di quei rospi (caso Siri, finanziamenti pubblici alla Lega scomparsi nel nulla, vicende russe) da ammainare frettolosamente le bandiere della moralità immacolata agitate agli albori. Pur di continuare a governare.
Dalla somma di queste arrendevolezze salta fuori il tredicesimo posto.
E a riprova di questa nostra convinzione, ricordiamo le parole di Giuseppe Conte nel giorno delle sue dichiarazioni programmatiche, e che qui salutammo positivamente. Molto più tenui quelle di oggi, come evidenziato con dovizia di argomenti da Giorgio Bongiovanni, al cui editoriale rimandiamo.
Personalità a parte, Nicola Morra, il presidente della Commissione Antimafia, che sino a ora si è dato da fare, e ha fatto bene. Ma farebbero molto male i 5 Stelle a delegare al solo Morra un impegno – quello della lotta alla mafia – che diventerebbe immane per una persona sola. Ne farebbero, dello stesso Morra, un solitario combattente dentro una giungla sterminata.
Quanto al Pd, dovrà prendere atto che il tempo perduto sull’argomento andrà precipitosamente recuperato. Sempre che se la senta ancora, che ne abbia voglia.
Non possono esserci, in natura, buoni governi per l’Italia, se i governanti fanno finta che la mafia non esiste.
13 Settembre 2019