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La guerra è il crimine della politica quando si toglie il doppiopetto e indossa la mimetica patriottica, e la criminalità organizzata che fiorisce all’ombra delle guerra la usa per ampliare guadagni, potere, colpire avversari e compire vendette. Nello Scavo su Avvenire.
Agenzie di intelligence degli Stati Uniti; l’attacco con droni del 3 maggio al Cremlino è stato orchestrato da una delle unità dei servizi segreti dell’Ucraina. Non è chiaro se il presidente Zelensky ne fosse a conoscenza, precisa Limes.
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‘Internazionale mafia’ senza frontiere
«Vendette tra boss, tradimenti e affari loschi. Forti dei contatti storici con i vertici del potere, i russi ordinano attacchi in Ucraina contro ex soci in affari che sostengono Kiev».
Quando uno dei grandi magazzini di Odessa venne distrutto, molti ad immaginare depositi di armi nascoste ai bombardamenti russi, si domandarono cosa nascondesse all’interno. Ma i primi reporter giunti sul posto trovarono solo attrezzi ginnici in fumo, palloni da calcio, tavole da surf incenerite. «Sembrava una delle tante rappresaglie scatenate per seminare il terrore. In realtà, era un regolamento di conti».
«Per comprendere pienamente la guerra in Ucraina non sono sufficienti le lenti degli studiosi di geopolitica o quelle degli esperti militari. Nel conflitto c’è una componente criminale più simile alle vendette della mafia che alle operazioni tattiche».
Sempre bersagli mirati
Le forze di Mosca, spesso accusate di sparare a pioggia senza veri obiettivi se non quello di mettere in fuga la popolazione, in realtà hanno quasi sempre bersagli mirati, obiettivi più criminali che strategici, sostiene Scavo che porta altri numerosi esempi. «Un resort sulla spiaggia di Odessa, tre stabilimenti industriali a Mykolaiv e il 31 luglio la camera dove dormiva Oleksiy Vadaturskyi con la moglie, il magnate del grano ucraino che aveva rotto definitivamente con i russi, ucciso da un missile». Come ogni porto, luogo di transito di qualsiasi merce illegale nelle mani di alcune ‘famiglie’ di Odessa
Asse criminale Mosca-Kiev a l’antimafia italiana
«Gran parte delle armi e della droga che è possibile negoziare in quel bazar dell’illegalità chiamato Transnistria, la regione separatista filorussa in territorio moldavo, arrivavano proprio attraverso gli scali ucraini». Un documento dell’intelligence ucraina ottenuto da Avvenire conferma l’intenzione di Kiev di non chiedere a Roma solo armi e accoglienza per i profughi. «L’Ucraina conta sull’aiuto delle autorità italiane – si legge –, che hanno una vasta esperienza nella lotta alla mafia, nella lotta alla tratta di esseri umani, all’immigrazione clandestina e allo sfruttamento sessuale». Esperienza certamente, vittoria finale ancora da decidere.
Servizi segreti ucraini
L’attacco con droni al Cremlino ‘è stato con ogni probabilità orchestrato da una delle unità dei servizi segreti dell’Ucraina’. «Valutazione Usa risultato di intercettazioni sia di funzionari della Federazione Russa sia di personale dell’Ucraina. La Casa Bianca avrebbe accolto con un certo disagio e nervosismo il gesto dimostrativo contro il simbolo del potere moscovita». Non sarebbe infatti la prima volta che Kiev conduce azioni segrete contro obiettivi russi.
Washington teme che Mosca intraveda negli affondi di Kiev un assenso americano e possa reagire espandendo il conflitto armato oltre i confini ucraini.
Unità ‘speciali e segrete’ anche per gli Usa
Le agenzie americane sostengono che in Ucraina sta emergendo una rete di unità speciali capaci di condurre operazioni limitate all’interno dei confini della Russia. E il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby ha riferito ai giornalisti che «gli Stati Uniti stanno esaminando i rapporti secondo cui attrezzature e veicoli statunitensi potrebbero essere stati impiegati nell’incursione di Belgorod, cittadina russa».
Fonti Usa a conferma
Anche da fonti statunitensi sui sedicenti ‘partigiani russi anti-Putin’ (Legione Libertà per la Russia e Corpo di volontari russi) nel distretto di confine di Belgorod. Autocitazione di Remocontro, «La ‘controinvasione’ di Belgorod con le forniture Usa»,
(https://www.remocontro.it/2023/05/24/pasticcio-f16-primi-inciampi-e-il-teatrino-della-controinvasione/)
Gruppi armati che con sfoggio di foto e video (li vedete) hanno montato una azione senza rischi per esibirla. Legione «Svoboda Rossiy» e il Corpo volontario russo ‘Rdk’. Dall’altro i servizi segreti militari ucraini, il Gru, che sicuramente sapeva, se non oltre.
Il Dipartimento di Stato avverte
Già il portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller il 24 maggio in conferenza stampa: «Siamo stati chiari sul fatto che non supportiamo l’uso di attrezzature di fabbricazione statunitense per attacchi all’interno della Russia e stiamo esaminando i rapporti. Ma al momento non siamo giunti a nessuna conclusione».
26 Maggio 2023