In un paese serio il diritto è una cosa indiscutibile ma stando sempre nei parametri del buon senso per non rischiare di diventare una burletta… internazionale.
In Norvegia un terrorista come Anders Breivik, che ha commesso decine e decine di omicidi (77), diventerà milionario perché lo Stato si era premurato di evitare che potesse avere contatti con, eventuali, suoi “sponsor“.
E’ come dire che in Italia mafiosi come Riina, Provenzano… che sono agli arresti con il, cosiddetto, carcere duro (41 bis), chiedano un risarcimento danni allo Stato perché non possono avere contatti con altri prigionieri. Restrizione di circostanza per evitare che si passino “pizzini” o parole d’ordine con finalità facilmente intuibili visto cosa hanno promesso al magistrato Nino Di Matteo.
Ve lo immaginate!
Possiamo rammentare che, Anders Breivik, “l’attentatore di Oslo è un massone e farebbe parte della Soilene (Pilastri o colonne), una delle logge di San Giovanni di Oslo, massoneria di rito svedese“.
Questa sua appartenenza (snobbata dai media) potrebbe aver influito nel verdetto?
Sappiamo che la massoneria internazionale, storicamente, non è immune nel trovare soluzioni “accomodanti” ai suoi adepti, tanto più, se si trovano in difficoltà.
Potrebbe essere questo uno di quei casi?
MOWA
Norvegia. Lo stragista nero Breivik vince la causa contro lo Stato
Redazione- Anders Breivik, l’autore della strage di Utoya del 2011, ha vinto la causa intentata contro lo Stato norvegese per violazione dei diritti umani nella prigione in cui è rinchiuso da quasi cinque anni.
Il giudice della Corte distrettuale di Oslo ha riconosciuto che “le condizioni carcerarie che gli sono riservate costituiscono un trattamento disumano“.
Il diritto “rappresenta un valore fondamentale in una società democratica” e viene applicato anche ai “terroristi e agli assassini”, ha detto il giudice Helen Andenæs Sekulic.
Non è invece stato violato il diritto a una vita privata e familiare.