QUANTO VALE IL “PACIFISMO” DEL NOSTRO ATTUALE GOVERNO IN CARICA:
https://altreconomia.it/italia-contro-bando-armi-nucleari/
P E R L A P A C E > A B O L I R E LE A R M I N U C L E A R I
P E R L A P A C E > A B O L I R E LE G U E R R E
P E R L A P A C E > Riconvertire le industrie delle armi in produzioni di beni
L’ONU ha dichiarato il 26 settembre “Giornata internazionale per la totale eliminazione delle armi nucleari” [riportata integralmente sotto ndr]. Purtroppo l’evento è sepolto da un assordante silenzio dei mezzi di comunicazione.
La data scelta vuole ricordare il giorno in cui, il 26 settembre 1983, l’ex colonnello sovietico Stanislav Petrov riuscì ad evitare un conflitto nucleare con gli USA accorgendosi del falso allarme comparso sul suo computer di controllo.
Il pericolo nucleare mortale per l’intera umanità è sempre all’ordine del giorno, anche per errore, oggi più di ieri.
Non basta più il trattato di non proliferazione, ma è necessario e urgente che tutti i Paesi del mondo concordino, firmino e s’impegnino ad eliminare tutte le armi nucleari.
Sul disarmo l’ONU, nella sessione del 15 giugno – 7 luglio 2017, ha definito le procedure di proibizione delle armi nucleari, in attuazione della Risoluzione dell’Assemblea Generale del 23/12/ 2016, votata da 113 stati, con 35 governi contrari.
Purtroppo, oltre ai Paesi detentori di ordigni nucleari (USA: 6.800 ordigni nucleari; Russia: 7.000; Francia: 300; Cina: 270; Gran Bretagna: 215; India e Pakistan: 130 ciascuno; Israele: 80; Corea del Nord: 20-60) hanno votato contro gli stati aderenti alla NATO tra cui l’Italia. La posizione contraria del governo italiano al disarmo totale delle armi nucleari e la nostra partecipazione in diverse zone di guerra contraddicono i dettami della nostra Costituzione (art. 11, “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”). Diventano inoltre sempre più imbarazzanti e pericolose, anche per la nostra posizione geopolitica (e per un ruolo indipendente e pacifico dell’Europa) l’adesione alla NATO e l’accettazione di oltre 60 basi americane con armi nucleari.
E che dire delle enormi spese militari che l’Italia sopporta e che potrebbe destinare per opere di pubblico interesse?
Non possiamo accettare che si spendano 52 milioni di euro al giorno in armi e spese militari, che diventano 72 milioni secondo i dati dell’Istituto Internazionale per la Pace e che potrebbero aumentare a 100 milioni di euro al giorno, secondo gli impegni assunti dal governo italiano in ambito NATO e per soddisfare le ‘pazze’ pretese del presidente degli USA Donald Trump!
Giuseppe Natale, Presidente ANPI Crescenzago Zona 2 Milano
26 settembre 2017
°°
L’ANPI Crescenzago è anche su Facebook.
L’ARCHIVIO VIDEOFOTOGRAFICO DELL’ANPI CRESCENZAGO:
http://infointerstampa.jimdo.com/
Con comunicati vari, immagini e video di manifestazioni ed iniziative svoltesi nei quartieri di Crescenzago, Precotto, Gorla, Zona 2, Niguarda, a Milano ed in alcuni comuni della provincia.
26 SETTEMBRE – GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE TOTALE DELLE ARMI NUCLEARI
L’incontro ai vertici della Sessantottesima Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 26 settembre 2013 ha avuto come tema centrale il disarmo nucleare, condizione essenziale per garantire la pace e la sicurezza internazionale. Con la Risoluzione A/RES/68/32, l’Assemblea Generale ha scelto quindi la data del 26 settembre per celebrare la Giornata Internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari.
La Risoluzione fa appello alla necessità di “adottare con urgenza una Convenzione globale sulle armi nucleari con la finalità di proibire il possesso, lo sviluppo, la produzione, l’acquisizione, il ricorso – o la sola minaccia a ricorrervi – di armi nucleari e di provvedere alla totale distruzione di quelle esistenti”.
Il disarmo nucleare è un obiettivo cruciale delle Nazioni Unite, già al centro della prima Risoluzione dell’Assemblea Generale nel 1946. La sua discussione è stata poi ampliata nel corso delle conferenze che si sono tenute dalle Nazioni Unite sin dal 1975 e che hanno portato gli Stati membri a siglare il Trattato di non proliferazione nucleare. Nel 1978 si è tenuta la prima Sessione Speciale sul disarmo dell’Assemblea Generale.
Malgrado la crescente preoccupazione internazionale, la dottrina della deterrenza nucleare rappresenta ancora oggi un elemento costitutivo delle politiche di sicurezza di molti Stati se si pensa che più della metà della popolazione mondiale vive in Paesi dotati di armamenti nucleari o che fanno parte di alleanze nucleari. La comunità internazionale è quasi unanime nel condividere l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari; tuttavia, come si è evidenziato durante i lavori del Summit sulla Sicurezza Nucleare svoltasi lo scorso aprile a Washington, permangono dissensi in merito a modalità e tempistiche per raggiungere questo traguardo.
Pertanto, la Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari costituisce un’occasione per riaffermare l’impegno a raggiungere questo fondamentale obiettivo. La giornata rappresenta un’opportunità per accrescere le consapevolezza sui costi sociali, economici e di sicurezza che gli arsenali nucleari comportano e sui concreti benefici che deriverebbero dal loro completo smantellamento.
Come sottolineato dall’Alto Rappresentante per le Nazioni Unite Mr Kim Won-soo durante l’evento per la Giornata Internazionale della Pace, il disarmo contribuirebbe anche alla pace e allo sviluppo sostenibile. L’eliminazione delle armi nucleari, ad esempio, renderebbe disponibili ampie risorse per l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Nonostante il percorso della comunità internazionale in questa direzione appaia ancora lungo e complesso, le Nazioni Unite valuteranno i progressi raggiunti nel corso della prossima Conferenza Internazionale sul disarmo nucleare, fissata per il 2018.