“Sono passati 14 anni dai fatti di Genova di quel luglio del 2001. Un tempo che, a seconda dei punti di vista, può essere lontanissimo o dietro l’angolo. Lontano per chi all’epoca era, magari, troppo giovane per seguire gli eventi. Vicinissimo per chi comunque vorrebbe comprendere, oggi, perché alcuni apparati di una Repubblica democratica permisero e disposero una violazione così scientificamente programmata dei diritti umani. Diritti di persone che a Genova erano andate in massima parte per manifestare pacificamente il proprio dissenso”.
Inizia così la lettera aperta scritta dal giornalista Federico Thoman e indirizzata alla RAI, che torna a sollecitare una pronta e positiva risposta alla sua richiesta di trasmettere in prima serata il documentario sul G8 di Genova (19-22 luglio 2001), peraltro prodotto proprio dalla RAI e realizzato da Marco Giusti, Roberto Torelli e Carlo Freccero. Una richiesta che ha raccolto oltre 54mila firme su Change.org ma che è finora rimasta inascoltata.
Scrive ancora Federico Thoman: “Per capire cosa accadde, è utile guardare e riguardare questo documentario, che è diventato addirittura un film proiettato e applaudito al festival di Cannes. Una sequenza di immagini accompagnate solamente da una colonna sonora: niente voci fuori campo, nessuna intromissione, niente ricostruzioni o dietrologie. Solo la nuda e cruda forza dei fatti nel loro susseguirsi incessante e martellante. Un grande esempio di reportage che è stato confezionato dalla Rai, ma che l’azienda non ha mai proiettato per intero su un canale generalista. I motivi ufficiali e ufficiosi interessano poco, quel che conta adesso – a distanza ormai di 14 anni – è poter restituire a tutti i cittadini che abbiano voglia di vederlo una testimonianza preziosissima e unica di ciò che accadde in quel luglio 2001 a Genova. Un dovere per la Rai, azienda pubblica, ma anche un dovere civico e morale per noi tutti come cittadini. Perché una memoria condivisa passa anche dalle immagini”
La petizione completa è qui: https://www.change.org/p/rai-
21 luglio 2015