La minaccia per gli interessi occidentali in Siria non proviene dalla Russia, ma dall’Arabia Saudita e dalla Turchia, ritiene l’analista francese Roland Lombardi.
Gli obiettivi che Mosca persegue in Siria non costituiscono una minaccia per l’Occidente, ma al contrario coincidono con i suoi interessi, ha dichiarato in un’intervista al quotidiano “Atlantico” Roland Lombardi, esperto di relazioni internazionali.
“Bisogna essere ciechi per non notare che, difendendo i propri interessi in Medio Oriente, la Russia allo stesso tempo sta difendendo gli interessi della Francia e dell’Europa”, — è sicuro Lombardi.
Secondo l’analista, la vera minaccia proviene dalla Turchia e dall’Arabia Saudita, che in Occidente vengono considerati alleati. Ma allo stesso tempo diventa ancor più evidente che sulla scia della “primavera araba” volevano che in tutti i Paesi arabi salissero al potere i salafiti e i “Fratelli Musulmani”.
L’Arabia Saudita e la Turchia in particolare sono sempre più isolate ed hanno molto da perdere, ritiene Lombardi. In preda al panico Ankara minaccia l’intervento in Siria, ma il suo obiettivo non è il Daesh, ma salvare i suoi movimenti jihadisti e bombardare i curdi, che sono alleati dell’Occidente nella lotta contro i terroristi.
“Erdogan auspica nell’escalation e conta su un errore da parte della Russia per poter trarre vantaggio dall’articolo №5, che obbliga la NATO ad intervenire in suo soccorso. Sarebbe un disastro. Serve attendersi nuove provocazioni come contro il bombardiere russo abbattuto lo scorso anno,” — avverte l’analista.
L’esperto ritiene che la soluzione avanzata dalla Russia in Siria sia la più importante, razionale e condivisibile.
Il Cremlino ha già incassato il sostegno di Iran, Cina, Egitto, Giordania, Emirati Arabi ed anche Israele. Inoltre sembra non dispiacere anche ai curdi e persino gli Stati Uniti stanno gradualmente rivedendo la propria posizione sulla soluzione del conflitto, conclude Lombardi.