La Russia non ha ancora perso la guerra ma ha già perso la faccia, scrive severo Limes. Anzi, molto peggio. «Da una sconfitta si può rinascere. Senza faccia si riparte da sottozero», e sembra quasi stiano parlando di politica italiana.
Cosa sta accadendo tra Forza Italia e i Fratelli dell’Italia formato Melon a colpi di Putin come scusa?
Berlusconi e l’amico Putin
L’agenzia stampa ‘LaPresse’ ha pubblicato un audio della riunione organizzata da Forza Italia alla Camera in occasione dell’elezione dei capigruppo, in cui il leader del partito Silvio Berlusconi dice di avere ripreso ottimi rapporti con il presidente russo Vladimir Putin e sembra volerne giustificare l’operato nell’invasione dell’Ucraina. La potete ascoltare in fondo all’articolo. Alcuni giornali avevano già anticipato in diverse ricostruzioni il contenuto dell’intervento di Berlusconi durante l’assemblea, che era stato smentito da Forza Italia e attribuito al racconto di un vecchio episodio. L’audio però non sembra prestarsi a questa interpretazione, perché Berlusconi fa riferimento ad alcuni avvenimenti recenti e riconducibili alla guerra in Ucraina:
«I ministri russi in diverse occasioni hanno detto che noi siamo già in guerra con loro. Perché? Perché forniamo armi e finanziamenti all’Ucraina. Io personalmente non posso esprimere il mio parere perché se poi viene raccontato alla stampa, o altro, eccetera, viene fuori un disastro. Però sono molto, molto, molto preoccupato».
Berlusconi d’opposizione
Berlusconi dice allusivamente di non potersi esprimere liberamente per evitare polemiche, facendo capire di avere idee diverse sulla fornitura di armi e finanziamenti all’Ucraina da parte dei paesi occidentali. Non solo lui, va detto, ben oltre le posizioni ufficiali di governo vecchio e forse nuovo, e dei partiti ufficiali. Poi proseguendo nel discorso dice:
«Ho riallacciato un po’ i rapporti con il presidente Putin, un po’ tanto: nel senso che per il mio compleanno mi ha mandato 20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Io gli ho risposto con delle bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce. Io ero stato dichiarato da lui il primo dei suoi cinque veri amici».
Amici molto prima di Salvini a chiedere
Berlusconi ha un lungo rapporto di amicizia con Vladimir Putin, iniziato negli anni in cui fu presidente del Consiglio. Andò a trovarlo nella sua prima visita ufficiale all’estero poco dopo essersi insediato nel 2001 e i due si sono incontrati più volte negli anni successivi non solo per ragioni istituzionali. Dopo l’invasione russa in Ucraina dello scorso febbraio, Berlusconi aveva inizialmente cercato di parlare di Putin il meno possibile, ma senza mai condannare esplicitamente l’invasione, finché ad aprile aveva detto di essere «profondamente deluso e addolorato» dal suo comportamento, ma la sua posizione però è sempre rimasta molto ambigua,.
Poche settimane fa in un’intervista all’ormai Porta a Porta di casa sua, aveva dato una versione molto ‘strana e sconclusionata’ dell’inizio della guerra in Ucraina, in cui sostanzialmente toglieva responsabilità a Putin e ne legittimava l’operato.
Guerra d’Ucraina bersaglio Meloni
La posizione di Berlusconi sulla guerra in Ucraina potrebbe creare ulteriori problemi alla coalizione di destra, all’interno della quale Fratelli d’Italia negli ultimi mesi si è schierato apertamente con l’Ucraina e si è detto più volte favorevole a sostenerla con armi e finanziamenti.
Senilità o progetto politico?
Nemmeno 24 ore dopo l’incontro della pace con Giorgia Meloni, il capo di Forza Italia rilancia sul ministro della Giustizia, usa toni da incidente internazionale sulla guerra in Ucraina, mitraglia critiche sul modus operandi della leader tricolore. Con gli osservatori di politica italiana, tra il perplesso e il confuso. «E in Forza Italia c’è chi scommette in un cambio nel giro di un anno. Da una parte Meloni e i centristi, dall’altra Berlusconi. Salvini, per ora, è in mezzo», scrive il Corriere della Sera che non è nè la voce del Cremlino nè guerra del Pd che rimane.
Come e quanto il governo Conte1 ?
E non è che l’inizio, avvertono. «Berlusconi se l’è legata al dito con la Meloni», ed ecco chi scommette su un’esperienza di breve durata per la premier in pectore. E preannuncia addirittura un rivolgimento nel Palazzo già «nel giro di un anno», con una nuova coalizione di emergenza nazionale pronto a subentrare con convergenza al centro dove Renzi resta un amico collaudato su cui contere. Difficile stabilire quanto verosimile sia tale scenario già alla vigilia delle consultazioni al Quirinale per il nuovo incerto governo. Con il mondo e l’Italia alla prese con la peggior crisi politico economica dalla fine della seconda guerra mondiale
Ma sentiano Berlusconi su Putin e sulla crisi Ucraina
19 Ottobre 2022