Foto: Stefano Parisi e Giuseppe Sala
di Gianni Barbacetto
Stefano Parisi: basta far melina. Visto che lei vuole fare il sindaco di Milano e che ha ricevuto la candidatura del centrodestra, renda pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi e anche i dati sulla sua società, Chili Tv, su cui girano leggende metropolitane (del tipo: Parisi si è candidato in cambio della promessa di Berlusconi di comprargli Chili, pesantemente in perdita; eppure Berlusconi non compra più neanche i calciatori per il Milan…). La trasparenza è necessaria per chiunque voglia avere un ruolo pubblico e chieda il voto ai cittadini. Dunque, caro Parisi, renda trasparente la sua candidatura. E, già che c’è, ripulisca le liste che la sostengono da candidati nazisti o impresentabili, indagati o condannati.
Detto questo, mi viene da sorridere a leggere i quotidiani comunicati stampa del Pd che le chiedono trasparenza. Tutti giusti e condivisibili fin nelle virgole. Ma da che pulpito viene la predica! “Adesso tocca a Stefano Parisi mostrare i redditi degli ultimi cinque anni, come fatto da Beppe Sala. Da quanto letto in questi mesi, sembra che più che Expo, il buco l’abbia fatto Chili Tv”. (Pietro Bussolati, segretario del Pd di Milano). “Sono passati tre giorni da quando Sala ha pubblicato le sue dichiarazioni dei redditi degli ultimi cinque anni. Sarebbe ora che facesse lo stesso il candidato del centrodestra Stefano Parisi. La trasparenza non può essere una prerogativa del solo centrosinistra”. (Vinicio Peluffo, deputato Pd).
“Per mesi giornali ed esponenti di centrodestra hanno attaccato Sala sui redditi e sui conti Expo. Chiediamo la stessa trasparenza a Parisi”. (Pietro Bussolati). “La mancata pubblicazione del suo reddito, contrariamente a Sala, incomincia a sorprendere e non poco”. (Emanuele Fiano, deputato Pd). “È iniziato maggio e Parisi non ha ancora reso pubblici i conti della sua azienda”. (Franco Mirabelli, senatore Pd). “Per un politico la trasparenza è più importante di tante parole”. (Filippo Barberis, capogruppo Pd Città Metropolitana). “Parisi la smetta di glissare e faccia chiarezza, pubblichi redditi, partecipazioni e bilanci aggiornati”. (Bussolati). “La trasparenza non è un concetto astratto, ma pratica da assolvere ogni ora, ogni giorno per chi si candida a governare una delle città più importanti al mondo”. (Roberto Cornelli, ex segretario metropolitano Pd).
“Visto che tutto il centrodestra per settimane ha condotto una campagna sulla trasparenza, sui redditi e sulle proprietà di Beppe Sala, adesso sarebbe opportuno che anche il loro candidato si comportasse di conseguenza”. (Carmela Rozza, assessore Pd). “È giusto che i cittadini abbiano tutte le informazioni necessarie (sui candidati). Mi auguro che Parisi non voglia negare loro questo diritto”. (Lia Quartapelle, deputata Pd). “Mister Chili si ostina ancora a trincerarsi in uno scandaloso silenzio sui suoi redditi”. (Bussolati).
Sono solo alcuni dei comunicati Pd. Totalmente condivisibili. Peccato che vengano da chi sostiene un candidato, Giuseppe Sala, che le sue dichiarazioni dei redditi le ha tenuto nascoste per mesi e le ha pubblicate solo per cercare di far dimenticare di aver firmato, giurando sul suo onore, una dichiarazione sulla trasparenza falsa, su cui ora sta indagando la Procura della Repubblica; che ha dimenticato di dichiarare la casa in Svizzera, la villa in Liguria, gli investimenti in Romania; che non ha fatto chiarezza sul numero dei visitatori di Expo, dichiarando i biglietti venduti ma non quelli effettivamente usati e soprattutto pagati; che non ha fatto chiarezza sui conti di Expo, farfugliando di patrimonio netto 2015 positivo, senza dire che nel 2016 il patrimonio va in profondo rosso e in cassa non restano neppure i soldi per pagare chi smonta i padiglioni. Se questa è trasparenza…
Il Fatto quotidiano, 6 maggio 2016