di Santina Sconza *
Eccolo lì il moderato Schifani – sì, perché lui non è di Fratelli d’Italia, ma di Forza Italia – queste le sue parole: «l’emergenza esiste, la viviamo in Sicilia già da un mese, da quando siamo stati “sommersi” da sbarchi. Migliaia di persone hanno invaso l’hotspot di Lampedusa che può accogliere solo alcune centinaia di migranti…
Ho già incontrato il prefetto Valerio Valenti e si è stabilita una grande collaborazione. Sono stato con lui a Lampedusa, .. è necessario aumentare i centri, non tanto per l’accoglienza, quanto per i rimpatri…”.
E già, i centri di accoglienza eliminati dal suo amico Salvini quando era ministro dell’interno.
E poi i centri di accoglienza servono per i rimpatri, vero Schifani, non per accogliere umanamente i migranti dopo lunghe permanenze nei lager libici?
Presidente Schifani, l’emergenza in Sicilia è la mafia economica che ha investito su tutta l’isola e il suo budget supera di gran lunga l’economia della Regione.
Chi governa la Sicilia non è lei e la sua giunta ma è la mafia ‘perbene’, quella dei colletti bianchi, che investe su ristoranti, bar, cliniche private, supermercati, industrie e che decide chi deve governare con l’avallo di qualche personaggio importante in tutte le istituzioni dello Stato.
Il comando provinciale della la Guardia di finanza di Catania ha sequestrato un carico di ben 2 tonnellate di polvere bianca che si trovava in mare aperto all’interno di numerosi colli galleggianti, scortati però da un dispositivo luminoso di segnalazione e tenuti insieme da diverse reti.
A chi serviva questo grande carico di cocaina che avrebbe fruttato circa 400 milioni di euro se venduta al dettaglio?
L’emergenza sta nel fatto che l’uso di cocaina è diventato una piaga sociale e spesso chi ne fa uso diventa un pericolo non solo per sé stesso ma soprattutto per gli altri cittadini, specialmente se i consumatori sono addetti ad incarichi di responsabilità o sono alla guida di un autoveicolo.
A chi vanno i proventi della cocaina? Non solo ai piccoli spacciatori di intere famiglie che vivono con il commercio della sostanza, ma specialmente ai gruppi mafiosi che gestiscono l’isola che reinvestono questi proventi in attività legali.
L’emergenza è che tutte le piazze dell’isola sono nelle mani della mafia organizzata, non per niente allo Zen di Palermo sono stati arrestati 11 spacciatori che gestivano lo spaccio 24 ore su 24.
Ecco Presidente l’emergenza è che nell’isola l’ordine è gestito dai mafiosi e non dalle forze dell’ordine.
Se i pub, i ristoranti, i bar, le discoteche sono aperti tutta la notte quanti effettivi servono a garantire la sicurezza e controllare anche che ai minorenni non venga distribuito alcool e droga?
Se fa un giro la notte a Catania si accorgerà immediatamente che la sicurezza nelle discoteche viene garantita da muscolosi bodyguard, mentre le vie della movida sono sotto controllo dei picciotti delle famiglie mafiose e sono di fatto una polizia privata per il controllo del territorio.
Questa è l’emergenza: che la Sicilia non è nelle mani della legalità ma è in balia di tutte le mafie, quella di Cosa Nostra ed in particolare della borghesia massonica e mafiosa che decide le sorti economiche e politiche della nostra martoriata isola.
* Coordinatrice Commissione Mafia e Antimafia dell’Osservatorio