L’agente statunitense accusato di aver provocato la morte di George Floyd è stato liberato dopo aver pagato una cauzione (udite! udite!) di un milione di dollari.
La liberazione dell’agente di polizia, che si trovava detenuto in carcere dal 31 maggio scorso, sta provocando una catena di proteste in tutti gli Stati Uniti (e non solo).
La cosa che sconcerta del pagamento della cauzione è che nessuno dica da dove provenga quell’enorme somma di denaro; elemento, questo, che non favorisce la distensione degli abitanti statunitensi ed in particolare di Minneapolis che sospettano una regia (dietro le quinte) per provocare del caos. Al momento a Minneapolis erano solo un centinaio i manifestanti scesi in piazza ma si presume che sia solo l’inizio di una nuova ondata di contestazioni.
Condizioni obbligatorie per l’agente, che ha pagato 1 milione di dollari, saranno quelle di presenziare a tutte le udienze in Tribunale oltre a quello di non avere nessun contatto diretto o indiretto (compresi i social media), con i membri della famiglia Floyd.
Altra condizione sarà quella che non potrà lavorare nella polizia o detenere sia munizioni che armi da fuoco.
MOWA