di Raffaella Calandra
“Nel tempo sono stato informato di progetti di attentati orditi da Matteo Messina Denaro…
Una sola frase, per tornare a tratteggiare il più cupo degli scenari. Con Mafia e massoneria insieme a tramare attacchi contro i magistrati, impegnati nella caccia all’ultimo superlatitante di Cosa Nostra. E’ il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, a rinnovare l’ allarme: “nel tempo – dice – sono stato informato di progetti di attentati orditi da Matteo Messina Denaro per interessi non solo circoscritti alla mafia, ma riconducibili ad entità di carattere superiore”. Quell’area grigia, cioé, in cui tutto può entrare. Un allarme che alla Commissione antimafia era stato portato già direttamente da una delle toghe nel mirino, Teresa Principato, coordinatrice delle inchieste nella caccia al superboss di Castelvetrano. Secondo un collaboratore di giustizia, Giuseppe Tuzzolino, infatti pesanti minacce di morte nei suoi confronti, come nei confronti del procuratore di Trapani Marcello Viola gli sarebbero state affidate da un misterioso personaggio che lo aveva avvicinato nella località segreta in cui vive. Invitandolo a ritrattare le rivelazioni sul superboss.
Nessun ulteriore dettaglio aggiunge ora Scarpinato, che citando la revisione del processo per la strage di via D’Amelio, invita però a cercare nel passato le chiavi di lettura del presente”. Di sicuro, in Sicilia la situazione da mesi è tornata difficile. Tanto che il procuratore di Palermo Lo Voi – anche dopo l’arresto di un pregiudicato con una bomba a mano in dotazione all’esercito – ha invitato i suoi pm a tenere alta la guardia.