Il testo dell’esposto firmato dalla Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo
Al Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Forlì
Dott. Maria Teresa Cameli
La sottoscritta Sen. Carla Nespolo, nata a Novara il 4 marzo 1943, nella sua qualità di Presidente nazionale pro tempore dell’A.N.P.I. – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Ente morale, con sede in Roma, Via degli Scipioni n. 271, nominata con delibera del Comitato nazionale ai sensi dell’art. 5 dello Statuto dell’A.N.P.I., approvato con d.l. 5 aprile 1945 e succ. mod., rappresentata e difesa dall’Avv. Emilio Ricci con studio in Roma, Via Premuda 18, espone quanto segue.
In data 28 ottobre 2018 si è svolta a Predappio, come ogni anno, la manifestazione per celebrare l’anniversario della marcia su Roma, nonostante l’ANPI avesse sollecitato con forza un intervento del Questore e del Prefetto volto a vietarla.
La manifestazione – come previsto – ha rappresentato l’occasione per una rievocazione criminale del fascismo: dalle divise al saluto romano, è stato tutto un celebrare il ventennio, in spregio della barbarie che esso ha rappresentato.
In data 7 novembre 2018 l’ANPI ha presentato atto di denuncia-querela chiedendo l’identificazione di tutti i partecipanti alla cerimonia nonché di coloro che, dovendone impedire lo svolgimento, rimanevano inerti, evidenziando come l’aver autorizzato o l’aver partecipato a una simile manifestazione costituisca un’evidente violazione della XII disposizione di attuazione della Carta costituzionale che vieta la riorganizzazione del partito fascista.
Ne scaturiva, pertanto, un procedimento penale iscritto con numero R.G. 5916/2018, all’esito del quale il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Forlì emetteva decreto penale di condanna n. 209/19 R.D.P. per il reato di cui all’art. 2 l. 205/1993, nei confronti di Selene Ticchi, militante di Forza Nuova che alla celebrazione di Predappio indossava una maglietta con la scritta “Aushwitzland”.
Nei confronti degli altri partecipanti alla manifestazione, dei quali si è richiesta l’identificazione, sono ancora in corso indagini.
Dopo pochi mesi dai fatti sin qui riportati, a Predappio si sono verificate ulteriori gravi condotte apologetiche del fascismo. In data 28 aprile 2019, infatti, i militanti di estrema destra si sono radunati nuovamente per commemorare l’anniversario della morte di Mussolini. Il corteo di camerati è partito da piazza Sant’Antonio per raggiungere il cimitero di San Cassiano, dove si trova la cripta in cui è sepolto Benito Mussolini.
Si è trattato dell’ennesima sfilata di “camerati” in camicia nera che hanno esposto i simboli dell’odio (fasci littori, celtica, uniformi e vessilli neri) e hanno dato scena al solito rituale, con centinaia di braccia alzate e di mani tese nel saluto romano, ripetuto più volte, e il consueto “presente” gridato all’unisono davanti alla tomba di Mussolini (all. n. 1).
Tale comportamento è ancor più grave se si considera il particolare momento storico che viviamo, in cui tali manifestazioni forniscono l’occasione ai gruppi di estrema destra per propagandare le proprie odiose idee xenofobe e fasciste in aperta violazione dei principi democratici.
Com’è noto, la legge Scelba e la legge Mancino sanzionano l’apologia del fascismo quando apologia vuol dire esaltazione del regime, esaltazione dei principi, delle figure che al fascismo hanno fatto riferimento. L’art. 4 l. 20 giugno 1952, n. 645, infatti, punisce «chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo».
A fronte dell’ennesimo sfregio dei valori rappresentati dalla nostra Costituzione, pertanto, l’ANPI evidenzia l’esigenza di una pronta risposta da parte dell’Autorità giudiziaria all’allarmante fenomeno rappresentato dai neofascismi che, con sempre maggior frequenza, pongono in essere pubblicamente condotte di apologia del fascismo, oltre ad offendere la memoria delle migliaia di vittime del passato regime.
Si è ritenuto necessario rappresentare alla S.V. quanto sin qui esposto, affinché voglia assumere le iniziative più opportune a tutela dell’interesse collettivo.
La sottoscritta, nella propria qualità, si dichiara persona offesa nel procedimento e nomina quale proprio difensore l’Avv. Emilio Ricci con studio in Roma, Via Premuda 18, a lui conferendo ogni più ampia facoltà di legge ed elegge domicilio presso lo studio del difensore.
Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI
8 maggio 2019