La presidente della Camera canta Bella Ciao ed è acclamata a Milano. Faccia istituzionale di un’Italia pulita che vorrebbe cambiare.
“L’Italia non può perdere la speranza, ce la deve fare”. La presidente della Camera Laura Boldrini ha par5tecipato al corteo del 25 aprile a Milano: “C’è tanta Italia in piazza”. Molti applausi per lei dalla gente. Accolta e salutata dal sindaco Giuliano Pisapia e dal leader di Sel Nichi Vendola, la presidente, acclamata dalla folla, dietro lo striscione dell’Anpi, ha cantato Bella Ciao.
Bello, intenso, il suo discorso a Milano, medaglia d’oro per la resistenza. Voce pulita di un’Italia pulita che vorrebbe uscire dalla palude degli errori e della devastazione culturale e politica degli ultimi decenni. Chiara, netta. Questa è una festa viva. “C’è chi ha detto stamane che questa è una festa morta, vengano qui, a Milano, gli scettici. Questa è una festa viva, più viva che mai”. “Oggi e la festa degli italiani liberi. La Resistenza non fu di parte”. Fu la battaglia civile e politica degli italiani contro l’occupante nazifascista. Non guerra civile, lotta di liberazione.
E poi un discorso chiaro, in giornate torbide. “Non è mai esistito un fascismo buono”. Così ha risposto a chi “ha detto che ci sarebbe differenza tra fascismo buono e fascismo cattivo”. “Il fascismo – ha detto – è stato un regime illegittimo, nato dall’esercizio dello squadrismo e dell’ assassinio politico con la sistematica manipolazione dell’ informazione. Anche oggi maturano risposte illiberali in Ue alla crisi. Dobbiamo stare in guardia contro populismo autoritario”.
Infine un pensiero a quelle forme di terrorismo fascista e di omertà di Stato che hanno insanguinato l’Italia, che hanno impedito la completa Liberazione dai poteri peggiori. “Chiedo l’abolizione del segreto di Stato per le stragi di mafia e terrorismo. In un Paese civile verità e giustizia non si possono barattare”.