di Deisy Francis Mexidor
Più di quattromila donne latine negli Stati Uniti e a Città del Messico hanno iniziato da due giorni dei digiuni che dureranno il resto del mese di marzo, per fare pressione per una riforma migratoria integrale.
L’iniziativa vuole fare pressione sui legislatori repubblicani del Congresso degli Stati Uniti che si oppongono a dare luce verde alla misura, dicono gli organizzatori.
I repubblicani della Camera dei Rappresentanti rischiano il voto delle donne nel prossimo novembre, se non voteranno per la riforma quest’anno, dice il messaggio inviato dalle manifestanti.
La convocazione presentata per il Giorno Internazionale della Donna – 8 marzo- nella campagna We Belong Together, spiega che le donne si sono mobilitate in 20 Stati dell’ Unione Americana e nella capitale messicana.
Il mese dell’attivismo si chiama: “Agite rapidamente. Un digiuno delle donne per le famiglie”, prevede scioperi della fame di 24 ore e si concluderà con un giorno d’azione nazionale contro le deportazioni, il 5 aprile.
Intanto i leaders ispanici hanno raccomandato al presidente Barack Obama di far avanzare la dilatata riforma migratoria per via amministrativa ed hanno avvisato che continueranno a fare pressioni sul Capitolio dove la proposta è congelata.
I cambi alle leggi federali d’immigrazione sono un impegno di Obama dal suo primo mandato, fatto che gli garantì in buona misura i voti latini nel 2008 e nel 2012.
In accordo con le cifre ufficiali, da un lato più di 11 milioni d’immigranti senza documenti, residenti negli Stati Uniti aspettano questa riforma per regolare la loro situazione e dall’altro circa due milioni sono stati deportati dall’inizio dell’amministrazione di Obama. ( Traduzione Granma Int.)
L’Avana. 7 Marzo 2014